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"Indemoniati o malati? In ogni caso c'è molta sofferenza"

La maggior parte dei sospetti casi di esorcismo sono in realtà disturbi psichici, e dalla preghiera con il sacerdote gli interessati passano alla terapia con lo specialista

"Indemoniati o malati? In ogni caso c'è molta sofferenza"

La maggior parte dei sospetti casi di esorcismo sono in realtà disturbi psichici, e dalla preghiera con il sacerdote gli interessati passano alla terapia con lo specialista. Ne abbiamo parlato con Massimo Giannantonio, ordinario di psichiatria all'università di Chieti e Pescara e ordinario incaricato alla «International school of medicine» del San Camillo di Roma.

Lei crede nell'intervento dell'esorcista?

«Essendo un medico, mi astengo da commenti meta psicologici. Posso solo dire che la dimensione sovrannaturale è meritevole di approfondimenti perché ci sono tanti fenomeni inspiegabili. Quindi non sono in grado né di confermare l'esistenza di una dimensione sovrannaturale né di negarla con certezza».

Chi si sente posseduto forse ha più bisogno di uno psichiatra che di un sacerdote?

«In ogni caso prova un'immensa sofferenza. Il dibattito è ancora aperto: è materia psichiatrica o materia di possessione e annullamento di entità aliene? Fatto sta che i sintomi somatizzati sono severe sofferenze che tolgono il controllo della mente e del corpo. La sofferenza della mente viene manifestata in modi infiniti, quando soffre la mente, soffre il corpo».

Che disturbi si sviluppano?

«Conflitti, traumi, violenze o mal adattamenti a volte non trovano libero sfogo nello spazio mentale perché sono troppo grossi per essere accettati. Allora vengono proiettati sul corpo con paralisi, comportamenti devianti che possono assomigliare a possessioni. Insomma è tutto ciò che approda davanti all'esorcista come un problema grave che non si capisce da dove arrivi».

La scienza cosa dice?

«La psichiatria è nata proprio come terapia delle malattie dell'anima e di fatto ha tolto ai preti la giurisdizione sulla gestione dell'anima dell'uomo. Prima si pensava che l'anima fosse avvelenata dal peccato, creasse disagio alla mente e al corpo e che quindi andasse liberata. Poi è subentrata la visione positivistica, per cui tutto riguarda il corpo, in questo caso l'organo del cervello. Ma il dibattito è sempre stato molto acceso per capire se la follia fosse di matrice psicodinamica o biologica».

In questi anni stanno aumentando le richieste di esorcismo. Immagino anche i casi per voi psichiatri.

«Sì, soprattutto in questo periodo di emergenza Covid.

La pandemia è stata causa di un forte stress e preoccupazione per il futuro, sollecitando le strutture psichiche più vulnerabili».

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