La Corte suprema dell'India ha stabilito oggi che il sesso pre-matrimoniale non rappresenta un reato e che il diritto penale non può punire chi esprime «punti di vista impopolari» difendendolo, in quanto si tratterebbe di una violazione della libertà di parola e di espressione. «Se è vero che è opinione diffusa nel nostro paese che i contatti sessuali devono avvenire solo tra coniugati, non rappresenta reato che adulti consenzienti abbiano relazioni sessuali fuori dal vincolo matrimoniale, con l'eccezione dell'adulterio», recita il verdetto della Corte. I tre giudici K G Balakrishna, Deepak Verma e B S Chauhan hanno così chiarito gli aspetti legali circa le dichiarazioni espresse dalla popolare attrice indiana Khushboo sul «sesso pre-matrimoniale». «Non spetta al diritto penale punire qualcuno che ha espresso un punto di vista impopolare», hanno detto i giudici, sottolineando come il partito PMK abbia rivolto accuse in malafede nei confronti dell'attrice e «per evitare l'abuso del diritto penale» devono essere annullate.
Affermando che le dichiarazioni della Khushboo non sono oscene o lesive della sua reputazione, i giudici hanno sottolineato come il suo intervento su «India Today» del 2005 «non fosse diretto ad alcun individuo o gruppi», ma avesse «carattere generale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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