da La Spezia
Ai giovani industriali non interessa lindustriale: è il paradosso del dibattito dellaltra sera, allUnione industriali della Spezia, dove si è svolto il primo faccia a faccia, dopo il confronto corale con gli altri candidati, tra Gianluigi Burrafato (Casa delle Libertà) e Massimo Federici (Unione-centro sinistra), aspiranti alla carica di primo cittadino. Assente, invece, in quanto non invitato, limprenditore Enrico Schiffini, anchegli candidato sindaco. Schiffini, seppure meno accreditato nei sondaggi casalinghi, rappresenta pur sempre un fondamentale bacino di voti per chi, tra i due leader in campo, vorrà spuntarla se si andrà al ballottaggio. La sfida, molto probabilmente, lo si è capito anche davanti alla platea degli industriali, sarà tra Burrafato e Federici, almeno a tastare oggi il polso degli elettori. Fare pronostici, anche dopo ieri sera, è difficile, ma sembra comunque improbabile che i voti dati a Schiffini, in caso non venga eletto al primo turno e non arrivi al ballottaggio, vadano a Federici.
Lo scontro tra i due favoriti chiaramente non è stato amichevole. Burrafato si è scatenato contro l'attuale amministrazione, rappresentata dalla continuità di Federici, lamentando una gestione clientelare con «troppe poltrone pagate profumatamente per fare poco o nulla». Dal canto suo Federici ha parlato di un programma che rappresenta la continuità del lavoro svolto in questi anni dalla giunta Pagano. Temi caldi: l'ospedale mai realizzato, il compimento delle principali opere infrastrutturali e soprattutto il lavoro per i giovani che oggi è ancora un concetto precario per gli spezzini.
Il dibattito, ma non c'era un applausometro a misurare il livello dei toni, potrebbe definirsi vinto ai punti dall'eclettico Burrafato, anche se molti dei presenti hanno preferito ascoltare.
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