Infermieri, ecco come diventare anche liberi professionisti

Infermieri, ecco come diventare anche liberi professionisti

Il personale sanitario e infermieristico dipendente dal Servizio sanitario nazionale dev’essere equiparato in tutto e per tutto ai medici per quanto riguarda la possibilità di esercitare la libera professione, al di fuori del normale orario di lavoro: lo prevede una proposta di legge, primo firmatario l’onorevole Michele Scandroglio (Pdl), che verrà presentata in questi giorni alle Camere. L’iniziativa, promossa in collaborazione con Matteo Rosso, medico e vice presidente della Commissione sanità dell’assemblea legislativa regionale, è stata elaborata in sintonia con i rappresentanti delle categorie interessate che erano presenti ieri, nella sede del Popolo della libertà, alla presentazione: in particolare, la professoressa Loredana Sasso, presidente europea degli Ordini infermieristici e professore associato dell’Università di Genova, Antonio Cerchiaro, vicepresidente dei tecnici radiologi della Liguria, Giacomo Robello, presidente regionale degli operatori sanitari cattolici, Carmelo Gagliano, al vertice dell’Ipasvi-Federazione nazionale collegi infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia, oltre all’avvocato Silvio Boccalatte, «fellow» dell’Istituto Bruno Leoni, che ha elaborato i passaggi fondamentali del testo.
Come sottolineano Scandroglio e Rosso, «sono molteplici gli obiettivi della proposta»: in particolare eliminare ingiuste disparità di trattamento e, dalla parte dei cittadini, assicurare la migliore assistenza professionale a chi ha necessità di usufruire di prestazioni infermieristiche, gli anziani in particolare. Il tutto non solo a costo zero per lo Stato, ma addirittura con vantaggi fiscali derivanti dall’emersione del lavoro infermieristico a domicilio. «Senza contare - insiste Rosso - l’opportunità di un maggiore e migliore utilizzo dei macchinari e delle strutture ospedaliere che verrebbe garantito dall’estensione delle prestazioni infermieristiche in regime di libera professione, al di fuori dell’orario di lavoro». «La nuova modifica - ribadisce inoltre l’onorevole Scandroglio - vuole riconoscere il valore di tutta la galassia delle professioni sanitarie emergenti, eliminando l’esclusiva dei medici». Con indubbi riflessi sugli aspiranti infermieri e su quelli che da poco esercitano al professione: «Questa proposta - dichiara infatti Loredana Sasso - aiuta i giovani in termini di qualità e prospettive di lavoro, e contemporaneamente aiuta a migliorare le risposte alla domanda di salute dei cittadini».

«L’iniziativa di legge - conclude il deputato del Pdl, di cui è anche coordinatore regionale - delinea un modello di soluzione delle gravi lacune di personale infermieristico che si registrano in Italia, pari ad una carenza complessiva di circa 60mila unità, senza influire negativamente nell'erogazione dei servizi e livelli di assistenza».

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