Infrastrutture, Mori e De Donno nel comitato per la legalità

Un comitato per la legalità composto da quattro super saggi «servitori dello Stato» con lo scopo di controllare, vigilare e prevenire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti delle grandi opere regionali. A presentare questa nuova iniziativa è stato il presidente della Regione Roberto Formigoni, al Pirelli. Con la nascita del comitato «intendiamo dichiarare guerra all’illegalità - ha spiegato - vogliamo contrastare il rischio di infiltrazioni di cosche mafiose, della ’ndrangheta». E a chi gli ha chiesto se questa iniziativa è motivata da problemi specifici, il governatore ha precisato che non c’è un episodio in particolare che l’ha resa necessaria ma «il rischio è alto, lo percepisco alto. Credo di avere un duplice dovere in questa fase, quello di realizzare le infrastrutture che abbiamo programmato negli anni e anche di vigilare affinché queste vadano a vantaggio di imprese sane e dell’economia. Ho preso questa iniziativa per l’alta preoccupazione che ho maturato in questo periodo. Da tempo avevo avvertito i segni di un allarme e mi sono dato da fare per trovare una formula».
Del comitato, che si insedierà a settembre, faranno parte personaggi noti per i loro curriculum a favore della legalità.

I nomi sono: Salvatore Boemi, magistrato amico e collaboratore di Giovanni Falcone; Giuseppe Grechi, presidente emerito della Corte d’Appello di Milano; il Generale Mario Mori, prefetto della Repubblica; il Colonnello Giuseppe De Donno, Capo di Gabinetto di Mori quando questi fu direttore del Sisde.

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