«Ignobile esibizione eversiva». Il giorno dopo il corteo dellAquila in sostegno della br Nadia Lioce e le scritte apparse a Bologna contro Marco Biagi, la posizione più dura è quella dellOsservatore Romano. Che punta il dito contro «i duecento manifestanti, appartenenti alla cosiddetta area movimentista-eversiva» perché «non hanno avuto alcun timore a gridare slogan a favore dei terroristi in carcere, frasi farneticanti inneggianti alluccisione di un poliziotto (Filippo Raciti, ndr) e altro repertorio eversivo». «È lecito chiedersi - si legge sul quotidiano della Santa Sede - come mai queste persone non siano state fermate, individui che esaltavano reati infangando la memoria di persone uccise. Di più, sfidando lo Stato apertamente».
E alla denuncia dellOsservatore si unisce tutto il mondo politico, da sinistra a destra. Perché, spiega il viceministro agli Interni Marco Minniti «in un Paese serio» non ci può essere «nessun distinguo», ma solo «una condanna unanime». «Quello che è accaduto a LAquila - aggiunge - mi ha molto colpito, perché cè qualcosa che non ci lascia tranquilli ed è assolutamente inaccettabile. Rappresenta il punto di rottura, una lacerazione alla nostra memoria, una memoria condivisa». Il pericolo del terrorismo, gli fa eco il coordinatore della segreteria dei Ds Maurizio Migliavacca, «esiste ancora ed è molto concreto». Per questo, spiega, «manifestazioni che inneggiano alla violenza come quella dellAquila andrebbero perseguite».
Così - mentre Rifondazione fa sapere che «la partecipazione di Giulio Petrilli (ex segretario provinciale del Prc dellAquila, ndr) alla manifestazione dellAquila è del tutto personale e non esprime la posizione del partito» - passa dalle parole ai fatti Roberto Maroni che, annuncia di voler denunciare «alla magistratura per apologia di reato e istigazione a delinquere» chi ha «inneggiato allassassinio di Marco Biagi e dellispettore Filippo Raciti». «Allo stesso tempo - prosegue il capogruppo della Lega alla Camera - chiedo lintervento del ministro dellInterno, affinché identifichi e prenda provvedimenti contro chi ieri ha inneggiato alla lotta armata e hanno espresso solidarietà ai terroristi in carcere, intonando slogan che fanno rabbrividire quali 10, 100, 1000 Raciti e Adesso non pedali più riferito a Biagi». Mentre il presidente federale del Carroccio Angelo Alessandri commenta le scritte sotto casa del giuslavorista bolognese dicendosi convinto che «a questo punto non basta più solo la condanna». E aggiunge: «Ora serve che tutta la società emiliana, la politica, i sindacati e chiunque abbia notizie utili le dia e contribuisca a debellare chi si nasconde perché omertà e sottovalutazione sono i migliori alleati del terrorismo».
Da An, invece, si alzano le voci di Maurizio Gasparri e Domenico Gramazio. Con il primo che invita a mantenere il regime carcerario del 41 bis e punta il dito contro «il clima di permissivismo causato dal governo Prodi» che «induce lestrema sinistra a inneggiare alle Br nelle strade italiane». Mentre il secondo presenta uninterrogazione al ministro dellInterno per sapere «chi ha autorizzato la manifestazione dellAquila». Stessa cosa fanno i deputati dellUdc Gian Luca Galletti e Giampiero DAlia.
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