Rimosso un sarcoma da 15 chili. Il tumore record ad Aviano

L’intervento complesso, eseguito dall’équipe guidata dal dottor Belluco, ha permesso di asportare completamente la massa senza sacrificare altri organi, offrendo nuove speranze di guarigione alla paziente

Rimosso un sarcoma da 15 chili. Il tumore record ad Aviano
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Un tumore addominale di oltre 15 chili e 40 centimetri di diametro è stato rimosso con successo al Centro di riferimento oncologico (CRO) di Aviano, in un intervento eccezionale per complessità e rarità. A sottoporsi all’operazione è stata una paziente di mezza età, colpita da un liposarcoma originato dal grande omento, una struttura del peritoneo che si estende come un grembiule dallo stomaco e copre gli organi interni dell’addome. L’intervento, eseguito nei giorni scorsi, rappresenta un vero caso clinico da manuale: in letteratura medica si contano meno di 20 casi al mondo simili, e nessuno con dimensioni così estreme.

Una massa che non lasciava speranze

Il tumore aveva compromesso pesantemente la qualità di vita della paziente, con sintomi come dolori addominali, gonfiore, difficoltà digestive e compressione degli organi interni. Secondo i medici, il quadro clinico era ai limiti dell’operabilità, sia per le dimensioni del sarcoma, sia per la presenza di oltre 16 litri di liquido nella cavità addominale. "Abbiamo accettato la sfida e siamo stati ripagati", ha dichiarato il dottor Claudio Belluco, responsabile della Chirurgia oncologica generale del CRO, che ha guidato l’operazione. "La massa è risultata completamente asportabile, senza dover sacrificare altri organi".

Un lavoro di squadra salvavita

L’intervento è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra chirurghi e anestesisti, guidati rispettivamente da Claudio Belluco e Fabrizio Brescia, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione. Una sinergia fondamentale per operare in sicurezza in condizioni così delicate. Già lo scorso anno la stessa équipe aveva affrontato un caso simile, ma questo intervento ha rappresentato un livello di complessità superiore, anche per la gestione intraoperatoria del grande volume liquido addominale associato alla massa tumorale.

Un caso da condividere con la comunità scientifica

Data l’estrema rarità del tumore, i medici del CRO intendono pubblicare lo studio del caso su riviste scientifiche internazionali, nella speranza che l’esperienza possa aiutare altri specialisti in situazioni analoghe.

"Questa storia clinica dimostra quanto sia importante non arrendersi di fronte a diagnosi sfavorevoli", aggiunge Belluco. "Quando esistono le condizioni giuste e un’équipe preparata, anche i casi più difficili possono essere affrontati con successo".

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