L'intelligenza artificiale riduce i rischi di ictus e infarto

Sono molto importanti i risultati dell'intelligenza artificiale applicata sul campo degli ictus ischemici e degli infarti: quali sono i risultati di uno studio cinese e le future applicazioni in campo medico

L'intelligenza artificiale riduce i rischi di ictus e infarto
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I pazienti che hanno subìto e superato un ictus ischemico ricevendo raccomandazioni terapeutiche da un sistema basato sull'intelligenza artificiale (AI) hanno avuto meno ictus, attacchi cardiaci (infarti) e problemi vascolari entro i primi tre mesi rispetto alle persone il cui ictus non era stato trattato con i nuovi strumenti offerti dall'intelligenza artificiale. Sono questi i nuovi dati scientifici presentati recentemente all’International Stroke Conference 2024 dell’American Stroke Association (Associazione americana per l'ictus) che ha visto la partecipazione di ricercatori e medici di livello mondiale specializzati sull'ictus e la salute del cervello.

I risultati dello studio

Nello studio chiamato "Golden Bridge" (qui lo studio originale) sono stati presi in esame i risultati di ben 77 ospedali in Cina, tra giugno 2021 e giugno 2023, dove i pazienti con ictus ischemico venivano trattati, sia in fase di diagnosi che cura, sulle indicazioni del sistema di tecnologia AI o delle valutazioni e raccomandazioni del team di cura dell’ictus degli ospedali. Il sistema di intelligenza artificiale ha integrato le scansioni delle risonanze magnetiche cerebrali con conoscenze cliniche consolidate per le diagnosi, classificazioni, trattamento e strategie raccomandate dalle linee guida per prevenire l’ictus secondario.

Per questo studio sono stati arruolati oltre 21mila partecipanti: i ricercatori hanno poi annotato il numero di ictus ischemici, ictus emorragici, attacchi cardiaci o morte causata da un evento vascolare dopo essere stati colpiti dal primo ictus ischemico e seguiti per circa tre mesi. Ebbene, utilizzare il sistema di supporto dell'intelligenza artificiale ha ridotto le probabilità di nuovi eventi vascolari del 25,6% tre mesi dopo l’ictus iniziale "e ha anche migliorato la qualità della cura dell’ictus con maggiori probabilità che i pazienti vengano trattati con una terapia medica diretta dalle linee guida", ha dichiarato il prof. Zixiao Li, docente della Capital Medical University di Pechino e primo autore dello studio.

"Scoperta significativa"

"A tre mesi, i partecipanti trattati negli ospedali utilizzando il supporto dell’IA hanno manifestato un minor numero di eventi vascolari totali rispetto alle persone che hanno ricevuto valutazione e trattamento standard post-ictus (2,9% contro 3,9%)", ha aggiunto. La riduzione di nuovi eventi vascolari "è una scoperta significativa perché dimostra che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per fare una reale differenza nella cura dell’ictus e avvantaggiare questa vasta popolazione di sopravvissuti all’ictus”, ha sottolineato Li.

Le applicazioni per il futuro

La nuova scoperta aprirà nuovi metodi di ricerca e trattamenti per queste patologie con enormi benefici per chi ne viene colpito. "In futuro, speriamo di avere più applicazioni di intelligenza artificiale convalidate attraverso la ricerca clinica e speriamo che il sistema di supporto alle decisioni cliniche possa essere ampliato per includere più aspetti della cura dell’ictus, compresa la terapia di riperfusione e la prevenzione secondaria a lungo termine, la riabilitazione e così via".

Visti i risultati di questo studio mirato ai problemi ischemici e cardiovascolari, gli esperti auspicano che le applicazioni dell’intelligenza artificiale possano essere ampliate per essere adottate anche per altre patologie.

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