Rimedi naturali

Infarti e ictus, chi si sveglia presto è "più protetto": lo studio

Presentano una minore calcificazione alle coronarie coloro i quali si svegliano presto al mattino: ecco lo studio svedese che dimostra il collegamento tra infarti e ictus con chi va a dormire tardi la notte

Infarti e ictus, chi si sveglia presto è "più protetto": lo studio

Ascolta ora: "Infarti e ictus, chi si sveglia presto è "più protetto": lo studio"

Infarti e ictus, chi si sveglia presto è "più protetto": lo studio

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Non andare a letto troppo tardi la sera ma soprattutto svegliarsi presto al mattino: questa "regola" comportamentale di milioni di persone che cercano il corretto equilibrio quotidiano ha importanti benefici anche sulla salute del cuore dal momento che i nottambuli hanno un rischio raddoppiato di contrarre infarti o ictus.

Lo studio svedese

Secondo uno studio dell'Università di Göteborg, la calcificazione delle arterie è quasi due volte più comune nei nottambuli rispetto ai mattinieri perché il ritmo circadiano, ossia il meccanismo che regola le funzioni fisiologiche con il ciclo giornaliero di luce e buio sembra esssere molto importante per il cuore e i vasi sanguigni durante le prime fasi della malattia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine e chiamato SCAPIS ha coinvolto 771 uomini e donne con un'età tra 50 e 64 anni che hanno indicato la fascia oraria secondo una scala che andava tra i "estremi serali" ai estremi mattinieri": il grado di calcificazione delle arterie coronarie del cuore è stato esaminato grazie alla tomografia computerizzata.

I risultati

Tra tutti i partecipanti, 144 sono stati identificati come estremi mattinieri e 128 come tipi estremi serali: ebbene, nel primo gruppo soltanto il 22,2% presentava una forte calcificazione delle arterie che era la percentuale più bassa tra tutti i cronotipi. I nottambuli, invece, avevano la più alta incidenza di gravi calcificazioni dell'arteria coronarica e pari al 40,6%. "I nostri risultati indicano che il cronotipo serale estremo può essere collegato non solo a una peggiore salute cardiovascolare in generale, ma anche più specificamente alla calcificazione dell'arteria coronaria e al processo che porta alla calcificazione dell'arteria", ha dichiarato tramite le pagine dell'Università svedere Mio Kobayashi Frisk, primo autore dello studio e dottorando presso l'Accademia Sahlgrenska.

Cos'è la calcificazione dell'arteria coronaria

Ma cosa si intende per calcificazione delle arterie? Conosciuta anche con il nome di aterosclerosi, "comporta l'accumulo di depositi di grasso all'interno delle arterie, rendendo più difficile il passaggio del sangue. La malattia si sviluppa in un periodo di tempo molto lungo e non viene notata finché non provoca angina, coaguli di sangue, infarto o ictus", hanno spiegato gli esperti. Studi effettuati in precedenza avevano già dimostrato che coloro i quali hanno l'abitudine di andare a dormire a notte inoltrata presentavano rischi maggiori di malattie cardiovascolari "ma questo è il primo studio a dimostrare come il ritmo circadiano influenzi specificamente la calcificazione delle arterie."

Insomma, per evitare questa ostruzione e l'insorgenza di infarti e ictus sarebbe bene osservare abitudini di vita più sane rispettando il ciclo notturno del sonno. Le statistiche hanno ovviamente considerato anche altri fattori che predispongono alla calcificazione delle arterie tra cui la pressione sanguigna, il livello di grassi nel sangue, il peso, se si svolge o meno attività fisica ma anche il livello di stress e il fumo. "Oltre ai fattori precedentemente noti, anche il ritmo circadiano individuale sembra essere un importante fattore di rischio per la calcificazione delle arterie. Interpretiamo i nostri risultati come indicanti che il ritmo circadiano è più significativo nelle prime fasi del processo patologico. Dovrebbe quindi essere preso in considerazione soprattutto nel trattamento preventivo delle malattie cardiovascolari", ha dichiarato afferma Ding Zou, secondo autore dello studio e ricercatore presso la Sahlgrenska Academy.

Leggi anche:

Commenti