Le malattie future "scritte" nella placenta. Nuovo studio sul parto

Un nuovo studio ha rivelato l'importanza della placenta come indicatore di malattie del feto e della madre, non solo durante la gestazione, ma anche dopo

Le malattie future "scritte" nella placenta. Nuovo studio sul parto
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Il tessuto placentare, che nella maggior parte delle volte viene scartato dopo la nascita, sarebbe in realtà sottoutilizzato a livello clinico, mentre invece dovrebbe essere parte integrante dell'assistenza ostetrica e neonatale. A dirlo uno studio guidato dalla patologa perinatale e direttore del servizio di patologia perinatale presso la UC San Diego Health, Mana Parast, riportato sulla rivista Trends in Molecular Medicine di Cell Press.

L'importanza della placenta dopo la nascita

"La placenta, può insegnarci molto non solo su cosa è andato storto in una gravidanza, ma anche dare preziose indicazioni sulle gravidanze successive per la salute della gestante e del bambino", racconta la patologa . Questa durante la gravidanza è fondamentale per lo scambio dei nutrienti e i prodotti di scarto tra il feto e la madre, ma lo è anche dopo, al contrario di quello che si è sostenuto fino ad ora.

Se ad esempio la placenta si ammala, può avere un impatto su madre e feto, sia durante la gravidanza ma anche in seguito. Nelle forme più gravi alcune patologie di questo "sacco", possono causare la morte del feto, ed è solo in questi casi che, fino ad ora, veniva analizzata clinicamente. Ma non soltanto; le sue dimensioni sono associate anche a problemi neurologici nei neonati e ad uno scarso peso, nonché ad ipertensione, preeclampsia e altri problemi cardiovascolari nella madre.

Il nuovo studio

"Come spiegato - racconta ancora la professoressa - grazie a questo nuovo studio, stiamo imparando che una particolare lesione nella placenta, chiamata arteriopatia deciduale, è potenzialmente un marcatore di future malattie cardiovascolari nelle donne. Inoltre altri tipi di lesioni possono dire se la preeclampsia o il parto di un feto morto, hanno probabilità di ripetersi nelle gravidanze successive. L'esame della placenta dei neonati pretermine può anche fornire informazioni sulla loro cura immediata, aiutando a rilevare infezioni fungine che altrimenti richiederebbero giorni per essere identificate.

I neonati prematuri che vengono ricoverati nell'unità di terapia intensiva neonatale ricevono di solito antibiotici antimicrobici per prevenire le infezioni batteriche che potrebbero aver preso, perché non hanno un sistema immunitario molto buono. Ma non vengono loro somministrati antimicotici. La coltura per le infezioni fungine nel sangue richiede alcuni giorni, ma se si esaminasse rapidamente la placenta dei neonati pretermine alla ricerca di segni di infezione fungina, si potrebbe allertare immediatamente l'èquipe della terapia intensiva neonatale per aggiungere un antimicotico al regime dei farmaci".

Lo scarso utilizzo della placenta

Nonostante la placenta possa fornire tantissime informazioni utili, che questo attuale studio ha confermato, questa a livello clinico è poco utilizzata. I ricercatori, dopo lo studio, suggeriscono quindi ai medici di iniziare ad aggiungere la patologia placentare nell'assistenza alle gravidanze con problemi. "Negli Stati Uniti ci sono ospedali in cui tutte le placente vengono esaminate dai patologi, anche per le gravidanze non complicate, e a volte questa valutazione richiede ulteriori esami, ma fornisce molte risorse utili alla salute del feto e della madre" racconta ancora Parast.

Molte patologie ancora poco chiare

Sebbene siano note le implicazioni di alcune patologia placentare, altre rimangono ancora poco chiare e si sa molto poco sul perchè si verifichino questi problemi. Per questo i ricercatori affermano che la ricerca sulla placenta merita maggiori finanziamenti e deve essere incorporata negli studi clinici prospettici.

"Incorporare le valutazioni della placenta negli studi clinici in corso fornirà ancora più informazioni su come le diverse lesioni placentari si relazionano con la salute attuale e futura delle pazienti e sulla fisiopatologia alla base di queste lesioni - ha precisato Parast - se la patologia placentare non viene incorporata in questi studi, è un pò come se uno studio sul cancro fosse condotto senza patologia: si ricercherebbe alla cieca".

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