Un piccolo retrobottega di una pizzeria, poco più di uno sgabuzzino, attrezzato con pc e stampanti laser: è bastato questo a un egiziano per mettere in piedi un giro di documenti falsi per clandestini, in grado di fruttare qualche milione di euro. Al momento dellirruzione dei carabinieri del nucleo operativo infatti, sono stati trovati nellarchivio dei pc circa 3mila nominativi. Ora calcolando lintero «set» di documenti falsi, patenti, libretti di circolazione, carte didentità, libretti sanitari, ma anche buste paga e dichiarazioni dei redditi, si fa presto a fare i conti: 4mila euro.
I militari sono arrivati a Alaa Mosa, 44 anni, gestore della pizzeria «Sharm El Sheik» di largo Brasilia 4, seguendo un marocchino sospettato di trafficare in documenti falsi. E difatti lo sorprendono mentre sta appunto ritirando una patente intestata a un altro marocchino e un permesso di soggiorno per un ucraino. Lirruzione nella pizzeria ha permesso di arrivare al retrobottega attrezzato come un perfetta tipografia. «Documenti falsificati molto abilmente - ha poi commentato il comandante del nucleo operativo, Marcello Bergamini - in grado di trarre in inganno qualsiasi operatore sulla strada.
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