- Telefonata del 10 gennaio 2005
Moratti: «Pronto?»
Bergamo: «Presidente Moratti?»
M: «Chi parla?»
B: «Buona sera, sono Bergamo
»
(...)
M: «Volevo chiamarla per dire,
per dire che poi ho visto anche
sto ragazzo che si è comportato
benissimo durante la partita. è
stato»
(...)
B: «Però vede, se c’è un po’ diciamo,
di lavoro naturalmente,
da parte nostra che cerchiamo
sempre di farlo, parlo però, anche
da parte dell’allenatore, bè,
lei»
M: «È chiaro»
B: «È stato fondamentale, aver
parlato con l’allenatore, non so,
con Facchetti, poi, si crea quel clima che
poi tutto diventa più facile
e anche i giocatori, perchè ci hanno creduto
fino in fondo? Evidentemente
perchè ci hanno creduto
tutti insieme, è importante»
M:«Poi non hanno visto preconcetti,
o non avevano preconcetti i
giocatori stessi per cui hanno capito che
era una partita che era tutta
regolare e si poteva giocare fino alla
fine bene»
B: «E guardi che il secondo goal
non era facile da valutare»
M: «No no»
(...)
M:«Comunque volevo chiamarla io per farle
i complimenti sto ragazzo si è comportato con la maturità
proprio di uno, perchè non
era, giuro, non era una partita facile
perchè loro sono veramente,
tra l’altro Novellino è bravo»
B: «Sì»
M: «Novellino è bravissimo»
B: «Devo dire di sì»
M: «Non so, romperà i coglioni
come persona magari in campo,
ma come allenatore, è bravissimo
»
B:«Sì sì,ha una squadra normale
e li fa rendere veramente tutti il
10% in più sì, sì»
M: «Ma bravi, anch’io dicevo
rende,fa rendere al massimo ogni
giocatore, questi qui sembravano
tutti, ma bene, con calma, senza
foga, infatti non era una partita
cattiva, pur essendo una partita
importante, nervosa, piena di sorprese,
no no, be complimenti».
B: «Bene, io oggi mi sono sentito
di Facchetti presidente, perchè,
proprio per confermare anche
questo clima di, diciamo di cordialità
che naturalmente è una cosa
che sappiamo io e lei, però, il gruppo,
ha molto apprezzato il lavoro
chea bbiamo fatto nei confronti di
Gabriele Palanca e quindi, siccome
questi ragazzi sono rientrati e
stanno andando bene e allora io
ho pensato di farli rientrare in
Coppa Italia, uno viene afare l’Inter
e uno fa il Milan proprio perchè
»
M: «Va bene»
B:«Volevano dargli un’immagine
buona»
M: «Sì, sì»
B: «E m’ha detto Facchetti: “sì,
sì, guarda, io sono d’accordo”»
M:«Molto bene, giovedì, mercoledì
ci sono anch’io»
B: «Ecco»
M: «Ci sono anch’io»
B: «Ah ecco»
M: «Vado a trovarlo prima della
partita
B: «Ecco, si questo gli farà
senz’altro piacere, perchè il gruppo,
per questi due ragazzi ha sofferto
molto perchè sono due ragazzi
per bene che si sono trovati
in una storia assolutamente fuori
dalle loro volontà, e allora, ho pensato
così, ho detto,ma il Milan intanto è una squadra che sta andando,
voi è un momento in cui sto
veramente cercando in tutte le
maniere di creare quella simpatia,
che c’è sempre stata, mi creda,
però i risultati,non venivano e ma
chi lo sa come mai, e quindi mi sto
sforzando proprio al massimo per
avere sta soddisfazione»
M:«La ringrazio, ma se c’è bisogno
mercoledì sono giù anch’io
e..»
B: «Ah, un saluto vedrà che lo
riempirà di gioia presidente,
senz’altro»
M:«Siccome è la prima che fa dopo
tanto tempo eh»
B: «No, bè, per ora ha fatto la B,
ma prima dimandarli in A siccome
la Coppa Italia di solito viene
così affrontata con un pochino di
più tranquillità l’abbiamo messo
in Coppa Italia, visto che lì non c’è
sorteggio, designazione e a voi ho
mandato Gabriele, naturalmente,
l’ho fatto accompagnare bene
da due assistenti...»
M: «Gabriele, c’è da dire, che
con noi è sempre stato un arbitro
molto regolare»
B: «Sì, sì, sì, con voi aveva avuto
ottime partite devo dire»
M: «No, no, devo dire che non è
mai stato contestato da nessuno»
B: «No assolutamente»
M: «No, no, benissimo, vado a
trovarlo prima della partita che
son giù così almeno gli facciamo i
complimenti per il rientro, va bene
»
B: «E vediamo di fare questa serie di 10 partite utili,
infatti che l’Inter
c’è l’ha promesso»
M:«L’ho detto anch’io, va bene,
quel Martins è troppo divertente
».
- Telefonata del 25/12/2004
Bergamo: «Presidente buongiorno, sono Paolo Bergamo».
Moratti: «Buongiorno, come sta?».
B.: «Grazie, bene, sono in casa. Mi ha detto Giacinto che approfittava di questi giorni per riposarsi un attimo».
M.: «Sono qui con la famiglia, siamo a Milano, penso che i miei figli si siano organizzati per andare in montagna quindi io me ne sto più tranquillo con mia moglie e andrò da qualche parte. Come va lei?».
B.: «Mah, insomma, quest’anno...»
M.: «Non mi sembra mica male, no?...».
B.: «Come lavoro bene, ma abbiamo un po’ di difficoltà con il sorteggio, che a tre fasce penalizza un po’ le designazioni, e purtroppo le squadre come la vostra che sono sempre in prima fascia, non abbiamo la possibilità magari di trovare qualche giovane, però mirato, e finisce che...».
M.: «... Però mi sembra che vada abbastanza bene fino adesso, perché non ci sono state polemiche, casini...».
B.: «No, assolutamente no. Ma io, sa, sono uno che non si accontenta mai, così per natura, quindi vorrei fare meglio, nel senso di distribuire magari certi arbitri in maniera un pochino meno casuale, anche per capirli meglio, per capire a volte, sa, gli arbitri sono uomini per cui a volte crescono con antipatie e simpatie, che invece le vanno tolte, sono come i vizi ai ragazzini, vanno tolti da piccolini».
M.: «E poi sono giovani certi ed è normale che vadano anche alcune volte per antipatie, perché succede qualcosa...».
B.: «Ma è quello che noi dobbiamo controllare meglio, il fatto che le antipatie vanno tolte e le simpatie devono essere misurate. Purtroppo con il sorteggio...».
M.: «Ma in media direi che non sia mica andata male...».
B.: «No, no, no assolutamente. Ma si può far meglio».
M.: «Io ci tenevo però ad incontrarla. Quando lei aveva un minuto, quando le pare a lei, che passa da Milano, mi dice lei dov’è, ci vedevamo un secondo, proprio, mi faceva piacere...».
B.: «Sì, sì, anch’io volevo farle una confidenza, avevo già in animo e speravo di vederla a Milano alla cena dei presidenti, e infatti lo dissi a Giacinto».
M.: «No, sa che cosa, c’è anche il fatto di Giacinto, che molte volte ho piacere che sia lui un po’ a rappresentare la società, sennò sembra uno scherzo, e invece così Giacinto può essere lui che, e allora molte volte evito di...».
B.: «Non è che io non voglia parlare con Giacinto, ma ho confidenza con lei, per cui preferisco...».
(cade la linea)
- Telefonata del 25/12/2004
Moratti: «Pronto?»
Bergamo: «Ecco, è caduta la linea»
M: «Ecco, eccoci, per quello che le dicevo...vediamoci noi due, su questo sono d’ accordo con lei, vediamoci noi due, ma dopo sinceramente pensa di avere un momento libero, non voglio neanche»
B: «Sì sì, lei verrà a Livorno a vedere la gara o la vedrà come? perché...»
M: «Non lo so»
B: «Ah (...) la libreria del campionato...
M: «Io evito sempre un po’ di venire fuori casa ma però insomma ma magari»
B: «Perché se no la settimana immediatamente successiva perché purtroppo noi...»
M: «Io sono qua, son qua, ci sono»
B: «Ecco, noi abbiamo il raduno il tre»
M: «Da quelle parti a Forte»
B: «Ah ecco, allora..»
M: «Sentiamoci, sentiamoci un giorno prima del Livorno se lei ci ha tempo, due giorni prima»
B: «Sì, ci mancherebbe, io sono a Coverciano in quel periodo perché riuniamo gli arbitri e facciamo i test atletici alla ripresa del campionato per essere tranquillo, ecco per cui...
M: «Ecco per cui, se vengo su lei mi dice»
B: «Io la chiamo, se non vengo a Milano la settimana successiva»
M: «Benissimo, benissimo»
B: «Va bene?»
M: «Buon Natale»
B: «Le faccio tanti auguri di buon Natale e 2005 come merita presidente»
M: «Eh grazie, vabbè, grazie sul serio»
B: «Buone cose»
M: «Anche a lei».
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