Inter / Bergamo-Moratti, 10/01/2005, 25/12/2004, 25/12/2004

- Telefonata del 10 gennaio 2005
Moratti: «Pronto?»
Bergamo: «Presidente Moratti?»
M: «Chi parla?»
B: «Buona sera, sono Bergamo » (...)
M: «Volevo chiamarla per dire, per dire che poi ho visto anche sto ragazzo che si è comportato benissimo durante la partita. è stato» (...)
B: «Però vede, se c’è un po’ diciamo, di lavoro naturalmente, da parte nostra che cerchiamo sempre di farlo, parlo però, anche da parte dell’allenatore, bè, lei»
M: «È chiaro»
B: «È stato fondamentale, aver parlato con l’allenatore, non so, con Facchetti, poi, si crea quel clima che poi tutto diventa più facile e anche i giocatori, perchè ci hanno creduto fino in fondo? Evidentemente perchè ci hanno creduto tutti insieme, è importante»
M:«Poi non hanno visto preconcetti, o non avevano preconcetti i giocatori stessi per cui hanno capito che era una partita che era tutta regolare e si poteva giocare fino alla fine bene»
B: «E guardi che il secondo goal non era facile da valutare»
M: «No no» (...)
M:«Comunque volevo chiamarla io per farle i complimenti sto ragazzo si è comportato con la maturità proprio di uno, perchè non era, giuro, non era una partita facile perchè loro sono veramente, tra l’altro Novellino è bravo»
B: «Sì»
M: «Novellino è bravissimo»
B: «Devo dire di sì»
M: «Non so, romperà i coglioni come persona magari in campo, ma come allenatore, è bravissimo »
B:«Sì sì,ha una squadra normale e li fa rendere veramente tutti il 10% in più sì, sì»
M: «Ma bravi, anch’io dicevo rende,fa rendere al massimo ogni giocatore, questi qui sembravano tutti, ma bene, con calma, senza foga, infatti non era una partita cattiva, pur essendo una partita importante, nervosa, piena di sorprese, no no, be complimenti».
B: «Bene, io oggi mi sono sentito di Facchetti presidente, perchè, proprio per confermare anche questo clima di, diciamo di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però, il gruppo, ha molto apprezzato il lavoro chea bbiamo fatto nei confronti di Gabriele Palanca e quindi, siccome questi ragazzi sono rientrati e stanno andando bene e allora io ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene afare l’Inter e uno fa il Milan proprio perchè »
M: «Va bene»
B:«Volevano dargli un’immagine buona»
M: «Sì, sì»
B: «E m’ha detto Facchetti: “sì, sì, guarda, io sono d’accordo”»
M:«Molto bene, giovedì, mercoledì ci sono anch’io»
B: «Ecco»
M: «Ci sono anch’io»
B: «Ah ecco»
M: «Vado a trovarlo prima della partita
B: «Ecco, si questo gli farà senz’altro piacere, perchè il gruppo, per questi due ragazzi ha sofferto molto perchè sono due ragazzi per bene che si sono trovati in una storia assolutamente fuori dalle loro volontà, e allora, ho pensato così, ho detto,ma il Milan intanto è una squadra che sta andando, voi è un momento in cui sto veramente cercando in tutte le maniere di creare quella simpatia, che c’è sempre stata, mi creda, però i risultati,non venivano e ma chi lo sa come mai, e quindi mi sto sforzando proprio al massimo per avere sta soddisfazione»
M:«La ringrazio, ma se c’è bisogno mercoledì sono giù anch’io e..»
B: «Ah, un saluto vedrà che lo riempirà di gioia presidente, senz’altro»
M:«Siccome è la prima che fa dopo tanto tempo eh»
B: «No, bè, per ora ha fatto la B, ma prima dimandarli in A siccome la Coppa Italia di solito viene così affrontata con un pochino di più tranquillità l’abbiamo messo in Coppa Italia, visto che lì non c’è sorteggio, designazione e a voi ho mandato Gabriele, naturalmente, l’ho fatto accompagnare bene da due assistenti...»
M: «Gabriele, c’è da dire, che con noi è sempre stato un arbitro molto regolare»
B: «Sì, sì, sì, con voi aveva avuto ottime partite devo dire»
M: «No, no, devo dire che non è mai stato contestato da nessuno»
B: «No assolutamente»
M: «No, no, benissimo, vado a trovarlo prima della partita che son giù così almeno gli facciamo i complimenti per il rientro, va bene »
B: «E vediamo di fare questa serie di 10 partite utili, infatti che l’Inter c’è l’ha promesso»
M:«L’ho detto anch’io, va bene, quel Martins è troppo divertente ». 

- Telefonata del 25/12/2004
Bergamo: «Presidente buongiorno, sono Paolo Bergamo».
Moratti: «Buongiorno, come sta?».
B.: «Grazie, bene, sono in casa. Mi ha detto Giacinto che approfittava di questi giorni per riposarsi un attimo».
M.: «Sono qui con la famiglia, siamo a Milano, penso che i miei figli si siano organizzati per andare in montagna quindi io me ne sto più tranquillo con mia moglie e andrò da qualche parte. Come va lei?».
B.: «Mah, insomma, quest’anno...»
M.: «Non mi sembra mica male, no?...».
B.: «Come lavoro bene, ma abbiamo un po’ di difficoltà con il sorteggio, che a tre fasce penalizza un po’ le designazioni, e purtroppo le squadre come la vostra che sono sempre in prima fascia, non abbiamo la possibilità magari di trovare qualche giovane, però mirato, e finisce che...».
M.: «... Però mi sembra che vada abbastanza bene fino adesso, perché non ci sono state polemiche, casini...».
B.: «No, assolutamente no. Ma io, sa, sono uno che non si accontenta mai, così per natura, quindi vorrei fare meglio, nel senso di distribuire magari certi arbitri in maniera un pochino meno casuale, anche per capirli meglio, per capire a volte, sa, gli arbitri sono uomini per cui a volte crescono con antipatie e simpatie, che invece le vanno tolte, sono come i vizi ai ragazzini, vanno tolti da piccolini».
M.: «E poi sono giovani certi ed è normale che vadano anche alcune volte per antipatie, perché succede qualcosa...».
B.: «Ma è quello che noi dobbiamo controllare meglio, il fatto che le antipatie vanno tolte e le simpatie devono essere misurate. Purtroppo con il sorteggio...».
M.: «Ma in media direi che non sia mica andata male...».
B.: «No, no, no assolutamente. Ma si può far meglio».
M.: «Io ci tenevo però ad incontrarla. Quando lei aveva un minuto, quando le pare a lei, che passa da Milano, mi dice lei dov’è, ci vedevamo un secondo, proprio, mi faceva piacere...».
B.: «Sì, sì, anch’io volevo farle una confidenza, avevo già in animo e speravo di vederla a Milano alla cena dei presidenti, e infatti lo dissi a Giacinto».
M.: «No, sa che cosa, c’è anche il fatto di Giacinto, che molte volte ho piacere che sia lui un po’ a rappresentare la società, sennò sembra uno scherzo, e invece così Giacinto può essere lui che, e allora molte volte evito di...».
B.: «Non è che io non voglia parlare con Giacinto, ma ho confidenza con lei, per cui preferisco...». (cade la linea)

- Telefonata del 25/12/2004
Moratti: «Pronto?»
Bergamo: «Ecco, è caduta la linea»
M: «Ecco, eccoci, per quello che le dicevo...vediamoci noi due, su questo sono d’ accordo con lei, vediamoci noi due, ma dopo sinceramente pensa di avere un momento libero, non voglio neanche»
B: «Sì sì, lei verrà a Livorno a vedere la gara o la vedrà come? perché...»
M: «Non lo so»
B: «Ah (...) la libreria del campionato...
M: «Io evito sempre un po’ di venire fuori casa ma però insomma ma magari»
B: «Perché se no la settimana immediatamente successiva perché purtroppo noi...»
M: «Io sono qua, son qua, ci sono»
B: «Ecco, noi abbiamo il raduno il tre»
M: «Da quelle parti a Forte»
B: «Ah ecco, allora..»
M: «Sentiamoci, sentiamoci un giorno prima del Livorno se lei ci ha tempo, due giorni prima»
B: «Sì, ci mancherebbe, io sono a Coverciano in quel periodo perché riuniamo gli arbitri e facciamo i test atletici alla ripresa del campionato per essere tranquillo, ecco per cui...

»
M: «Ecco per cui, se vengo su lei mi dice»
B: «Io la chiamo, se non vengo a Milano la settimana successiva»
M: «Benissimo, benissimo»
B: «Va bene?»
M: «Buon Natale»
B: «Le faccio tanti auguri di buon Natale e 2005 come merita presidente»
M: «Eh grazie, vabbè, grazie sul serio»
B: «Buone cose»
M: «Anche a lei».

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