Milano - È il portoghese Josè Mourinho il candidato numero alla successione di Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter. L’ex tecnico del Chelsea, che nelle prime fasi della stagione aveva lasciato la panchina del club londinese, è in pole position per l’incarico che Mancini - dopo l’eliminazione dalla Champions League subita per mano del Liverpool - ha annunciato di voler lasciare a fine stagione. La società nerazzurra finora non ha preso posizione sulle dichiarazioni del tecnico di Jesi, che ha comunicato le sue intenzioni ieri sera alla squadra e, poco dopo, ai cronisti nella conferenza stampa tenuta al "Meazza" di Milano nel dopogara. Il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ieri sera non ha rilasciato dichiarazioni sull’annuncio dell’allenatore marchigiano. Ma oggi, secondo indiscrezioni che filtrano da via Durini, sarebbe esplosa tutta la rabbia del numero uno nerazzurro per l'uscita del tecnico. E Moratti starebbe pensando a un licenziamento di Mancini sostituendolo con il suo vice, Sinisa Mihajlovic.
Moratti "La decisione di Mancini mi ha sorpreso. Ci incontreremo domani mattina e poi vedremo" spiega di persona il presidente dell’Inter Massimo Moratti, lasciando la sua abitazione. Per quanto riguarda un possibile esonero di Mancini, Moratti ha spiegato che se il tecnico confermerà la volontà di andare via a fine anno "Vedremo...". "Gliel’ho già detto ieri sera, c’è un contratto, c’è fiducia nei suoi confronti, bisogna vedere se lui ha fiducia in se stesso. Ieri sera abbiamo avuto uno scambio velocissimo e molto umano - ha aggiunto Moratti - ma adesso dobbiamo metterla sul piano di quelle che sono le volontà e quindi ci incontreremo domani. È giusto che oggi ognuno abbia avuto il tempo di disintossicarsi, anche dalla partita, poi vedremo. Ma io spero sempre di rimarginare". Moratti ha spiegato che "probabilmente è una cosa che aveva in mente già dall’andata contro il Liverpool. Non ho in mente delle alternative a Mancini - ha concluso - perché sarebbe antipatico nei suo confronti".
Il manager di Mancini "Un divorzio? È possibile dopo 4 anni, a questo punto non posso escludere niente. Mi sorprenderei di non vedere Mancini in panchina domenica, ma è possibile. Diciamo al 50%...". Giorgio De Giorgis, procuratore di Roberto Mancini, non chiude le porte a nessuna ipotesi dopo l’annuncio del tecnico dell’Inter. "Mancini ha già un contratto con un altra squadra? Non è così. Chi vivrà, vedrà" dice De Giorgis ai microfoni di Radio Radio. Difficile ipotizzare sviluppi: "Non ho proprio idea: ci può essere un chiarimento, ci può stare che il presidente Moratti prenda una decisione diversa. L’ambiente dell’Inter non è semplice. Non so cosa sia successo ieri sera: penso che i 90 minuti contro il Liverpool possano essere considerati il riassunto di un’intera annata. Lo sfogo è frutto dell’amarezza dell’eliminazione, ma è anche il risultato di tanti piccoli episodi. Mi auguro che il presidente Moratti abbia voglia di parlare con Roberto".
Tardelli Marco Tardelli è sicuro: la decisione di Mancini di lasciare l’Inter annunciata ieri sera, era già stata presa prima della gara persa contro il Liverpool e la conseguente eliminazione dalla Champions League. "Questa sicuramente sarà stata una decisione già presa prima - afferma Tardelli - perché un club estero non è che lo trova adesso. Penso che se lascia è perchè lo ha già trovato". Tardelli, due stagioni nelle fila nerazzurre, non si sente di commentare le ragioni che hanno portato Mancini a lasciare la panchina. "Sono decisioni strettamente personali" sottolinea. Sulle successione alla guida dei nerazzurri, il campione del mondo ’82 punta su Rafa Benitez, il tecnico del Liverpool. "Lo trovo molto professionale, molto bravo - conclude -, più vicino al calcio italiano di Mourinho, sicuramente".
Appiano Mancini, intanto, questa mattina ha diretto l’allenamento della squadra nerazzurra dividendo il gruppo in due parti. I giocatori scesi in campo ieri contro il Liverpool hanno svolto una seduta defaticante, mentre gli altri hanno effettuato un lavoro tecnico, una leggera sessione atletica ed un programma tattico proseguito con una partitella a campo ridotto.
Sedute differenziate - fa sapere l’Inter - per Ivan Cordoba (terapie), Olivier Dacourt (lavoro in palestra e sulla sabbia), Walter Samuel (potenziamento di recupero), Maxwell (lavoro aerobico e sulla forza) e Cesar (corsa). L’Inter - che nel weekend riprenderà a corsa scudetto ospitando il Palermo - è al comando della classifica della Serie A con sei punti di vantaggio sulla Roma, attesa dal confronto interno con il Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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