Roma - Le intercettazioni ancora una volta sono al centro dell'agenda politica. E non si tratta solo di un normale battibecco tra maggioranza e opposizione. La discussione è forte anche in seno al centrodestra. Dopo il duro intervento di ieri del presidente del Consiglio, che davanti all'assemblea di Confcommercio è tornato a denunciare lo scandalo" di un Paese dove tutti sono intercettati, oggi si sono visti il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader della Lega Umberto Bossi. L'incontro, a Montecitorio, presumibilmente è servito a fare il punto sul ddl intercettazioni e il suo slittamento in calendario.
Bossi: "Se il Colle non firma siamo fregati" Al termine dell'incontro il leader della Lega non ha usato mezzi termini: "Bisogna dare un’accelerazione per travare una via d’uscita e per farlo bisogna parlare con Berlusconi e il Capo dello Stato perché se il presidente della Repubblica non firma siamo fregati". A chi gli chiede se ci sia già una soluzione il senatur risponde: "Su alcuni punti si può lavorare, una soluzione ancora non c’è ma sono fiducioso".
Matteoli: approvare ddl prima delle ferie "Credo che ci siano i presupposti e i tempi - ha detto il ministro Altero matteoli - per approvare prima delle vacanze estive il ddl sulle intercettazioni. Una volta approvato dal Senato credo che ci siano tutti i tempi per poterlo approvare prima delle ferie, una settimana in più o in meno non cambia molto". A suo avviso "il problema è legato ai lavori della Camera, deciderà la Conferenza dei capigruppo perchè mi pare che ci siano tre provvedimenti che hanno tutti la stessa valenza: la conversione del decreto fiscale, che ha una scadenza ed è obbligatoria, la legge sulle università e poi quella sulle intercettazioni".
L'accusa dell'Idv "Il ddl sulle intercettazioni è ottimo solo per i delinquenti e gli affaristi della cricca, il senatore Gasparri farebbe bene a specificarlo". Lo afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, secondo cui "ci vuole una bella faccia tosta a definire ottima una legge che non piace a nessuno: non alle forze dell'ordine, non ai magistrati, non ai giornalisti, nemmeno quelli vicini a governo e maggioranza".
Bongiorno: "Il ddl va cambiato" "E' indubbiamente migliorato nella seconda lettura al Senato ma ci sono dei punti del testo su cui è necessaria una ulteriore riflessione che porti a nuove modifiche". È l’opinione espressa dal presidente della commissione Giustizia della Camera, la deputata finiana del Pdl Giulia Bongiorno, che oggi, in qualità di relatore del testo, ha illustrato i contenuti del provvedimento arrivato alla terza lettura.
Nuovo approfondimento Proroga della durata delle intercettazioni di tre giorni in tre giorni, reati spia, responsabilità giuridica dell’editore, sono i punti su cui la Bongiorno ha chiesto al governo un ulteriore approfondimento: "Ho evidenziato i punti su cui mi piacerebbe ci fosse una riflessione e su cui secondo me deve esserci un approfondimento e delle modifiche. Io devo esprimere le mie perplessità nelle sedi competenti, non so se sono corrette, ma è mio dovere esprimerle".
Quanto ai tempi d’esame del ddl e alla richiesta da parte delle opposizioni di audizioni, la presidente della Commissione ha fatto sapere che toccherà aspettare la conferenza dei capigruppo convocata per lunedì ma ha assicurato che ci sarà "un numero adeguato di sedute per la discussione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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