
Il 7 ottobre considerato come un giorno glorioso, da ricordare e da promuovere come giornata della resistenza palestinese contro il giogo di Israele e del suo governo. Non è la prima volta, e probabilmente non sarà l’ultima, che si confonde un terribile attacco terroristico di Hamas con un episodio di resistenza partigiana palestinese contro Israele. Questa volta, infatti, a far discutere sono le parole dell’imam di Torino pronunciate ieri in piazza Castello. “Il 7 ottobre non fu violenza ma resistenza”, ha detto nel suo discorso al megafono durante un corteo per la Flotilla, la spedizione umanitaria dal forte carattere politiche che era diretta verso Gaza ma è stata prontamente bloccata, solo qualche giorno fa, dalle autorità preposte israeliane.
Una frase tanto chiara quanto grave nei toni e nel significato. Una riflessione, quella dell’Imam, che ha scatenato una vera e propria bufera e, ovviamente, la risposta piccata della comunità ebraica. Il presidente della comunità ebraica ha risposto fin da subito e ha bollato l’intervento come “vergognoso”. Il coordinamento interconfessionale ha fatto un paragone più complesso: “Inaccettabile come la reazione di Netanyahu a Gaza”.
Intanto, non è la prima volta che si associa il 7 ottobre di due anni fa ad una giornata della resistenza del popolo palestinese. L’ultimo, in ordine cronologico, era stato il matematico Piergiorgio Odifreddi.
Interpellato durante l’Aria Che tira, il programma di approfondimento politico condotto da David Parenzo su La7, lo studioso l’aveva sparata grossa: “Il 7 ottobre atto di resistenza? Assolutamente si, Hamas può essere considerata la resistenza palestinese", aveva sostenuto. Le parole del professore avevano indignato lo studio de L'Aria che tira. "Ma non si vergogna?", lo aveva incalzato il conduttore con scarsi risultati.