Elezioni Regionali 2023

"80 milioni di debito", "Non capisci". È scontro in diretta tv tra D'Amato e Rocca

Scintille nello studio televisivo di Lucia Annunziata quando si tocca il tema del debito della sanità del Lazio: "Con quei 100 milioni ho fatto diventare il Sant'Andrea un'eccellenza", dichiara il candidato del centrodestra

"80 milioni di debito", "Non capisci". È scontro in diretta tv tra D'Amato e Rocca

Mancano due settimane esatte all'Election Day che porterà al voto regionale in Lombardia e in Lazio. È tempo di confronti in televisione e, nella giornata di oggi, è toccato ai candidati presidente dell'ente territoriale in centro Italia. Francesco Rocca (centrodestra), Alessio D'Amato (centrosinistra) e Donatella Bianchi (Movimento 5 Stelle) si sono sfidati in diretta tv nella trasmissione "Mezz'ora in più", su Rai3. Nel salotto di Lucia Annunziata i tre concorrenti a succedere a Nicola Zingaretti come governatore del Lazio hanno dibattuto gomito a gomito. Tanti i temi affrontanti durante il programma televisivo, tra sanità, viabilità, infrastrutture, Autonomia, termovalorizzatore e dissidi interni ai partiti. E di certo gli scontri non sono mancati.

Dopo qualche minuto di (finto?) fairplay sul Covid, ecco arrivare le prime bordate reciproche. A un certo punto, infatti, il confronto sembra intraprendere un percorso a dir poco surreale. Donatella Bianchi critica Alessio D'Amato per la "situazione sanitaria regionale disastrata", con "liste d'attesa impossibile e persone costrette ad andare fuori dalla Regione per farsi curare". Francesco Rocca non perde occasione per ironizzare sul battibecco tra i due: "Sono in Giunta insieme ed è quindi singolare sentirli così".

La battaglia tra D'Amato e Rocca si accende

Tuttavia il dibattito si surriscalda particolarmente quando l'attuale assessore alla Sanità del Lazio rivendica il proprio operato sul risanamento del debito della materia di cui è competente, rinfacciando invece all'esponente sostenuto dalla coalizione di centrodestra di avere creato 80 milioni di disavanzo quando aveva lavorato nella sanità privata. "Il Sant'Andrea aveva avuto 100 milioni di euro per far sì che io lo aprissi, così come li ha ricevuti anche il Policlinico Umberto I", tiene a precisare Rocca. "Il Sant'Andrea era un ospedale in startup e quindi è normale che ci sia più costo che attività, ma tra il 2006 e il 2010 abbiamo raggiunto i più alti livelli sotto il profilo delle pubblicazioni, dell'impact factor e della qualità. Quindi quello non è debito. Io quei 100 milioni per aprirlo li ho spesi tutti e ho reso il Sant'Andrea un'eccellenza, mentre la stessa cifra è rimasta nella pancia del Policlinico Umberto I".

D'Amato non ci sta e replica: "Hai creato il più alto livello di lavoro interinale". Non si fa però attendere l’immediata risposta dell'ex presidente della Croce Rossa Italiana. "Dice cose che non capisce", è la stoccata. "Quello era un costo autorizzato dalla Giunta di sinistra.

Come mai lui, invece, ha speso solo il 3% dei 48 milioni dati dal precedente del governo per abbattere le liste d'attesa per i pazienti oncologici che attendevano le prestazioni chirurgiche?".

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