
Nemmeno un giro di lancette dopo che il Cipess ha dato il via libera alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, che dovrebbe concludersi entro il 2032, dalle opposizioni si preannunciano già ricorsi con l'obiettivo di bloccare tutto. Dopo i disfattismi e la certezza incrollabile che sembrano avere (o la spreanza che sembrano nutrire), che il ponte non ci sarà, ancora una volta, da sinistra si punta a bloccare un'opera solo per ragioni politiche, per dispetto nei confronti di un esecutivo che non è del colore di loro gradimento. Il primo a paventare la possibilità di avanzare un ricorso è stato Angelo Bonelli, che ha dichiarato di aver "già presentato un ricorso alla Commissione europea e continueremo a lottare in tutte le sedi per fermare questa follia".
Secondo uno dei due leader di Avs, il Ponte "rappresenta il più grande spreco di denaro pubblico mai visto in Italia: 14,6 miliardi di euro dei cittadini, senza un solo euro di investimenti privati. Nemmeno Berlusconi aveva osato tanto. È il capolavoro di Matteo Salvini che butta miliardi in cemento e propaganda. L'approvazione arriva nonostante il parere negativo dell'ambiente e il rischio sismico, con un pilone che sorge su una faglia attiva". L'altra metà di Avs, Nicola Fratoianni, non si è tirato indietro e ha dichiarato che restano "profondamente convinti che il Ponte sullo Stretto sia una scelta folle da ogni punto di vista: dal punto di vista ambientale, dal punto di vista economico, una mega opera che distrarrà un'enorme massa di risorse pubbliche che invece sarebbero necessarie per rispondere ai problemi e alle emergenze di milioni di italiani".
Per quanto riguarda il finanziamento, sul quale entrambi hanno concentrato l'attenzione, il Cipess ha sottolineato che "l'opera, lungamente attesa, era già prevista da una norma del 1971 ed è stata riavviata dal Governo nel 2022" e che il costo è "interamente coperto con finanziamenti pubblici già disponibili a seguito delle leggi di bilancio 2024 e 2025". Il deputato del M5s Agostino Santillo, vicepresidente della commissione Ambiente, sostiene che si tratta di "un capolavoro di ingegneria immaginaria, la nuova frontiera delle infrastrutture in cui si chiede pareri sul nulla, si celebrano miliardi virtuali, si promettono cantieri immaginari.
A parte gli annunci perpetui, i tour e le fanfare, Salvini ha presentato il ‘progetto del secolo’ al Cipess, ottenendone l’approvazione, senza neanche lo sforzo di far finta che ci sia qualcosa di concreto". Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo del Partito democratico alla Camera, "assisteremo all'ennesimo fallimento"