"Abbiamo i valori per battere l’antipolitica"

l'ex ministro Giorgia Meloni: "Dalle piazze di tutta Italia una piattaforma per il partito"

"Abbiamo i valori per battere l’antipolitica"

Roma - Da zero a cento magari ci vorrà un po’ di tempo, ma l’importante è tornare ad accelerare. A spingere per prima sul pedale di destra (e non a caso) è Giorgia Meloni, che lo scorso fine settimana è partita con l’avventura dei suoi eventi di piazza per tornare a parlare con il popolo del Pdl. Il tutto all’insegna del più vertiginoso dei numeri: lo zero. Che vuol dire niente. Ma anche tutto.

Meloni, Ripartiamodazero è il format da lei creato per rilanciare il Pdl. Come?
«Riaprendo il confronto con i suoi elettori. I quali ci hanno mandato un segnale importante nelle recenti amministrative. E noi non dobbiamo aver paura di ascoltare».

Come sono andati i primi appuntamenti nelle piazze italiane?
«Bene, al punto che abbiamo deciso di andare avanti, moltiplicando gli appuntamenti in tutta Italia. L’obiettivo è far approvare una piattaforma con tutti gli Zero che gli italiani si aspettano, da sottoporre poi al cospetto dei vertici del partito».

È ancora presto per fare dei bilanci; ma avete avuto già qualche indicazione dal basso?
«Sì, e sono quelle che ci aspettavamo. La prima, netta e determinata, è la richiesta di rivedere i termini del rapporto con il governo Monti. Bisogna chiarire che se la soluzione ai problemi dell’Italia è aumentare le tasse o addirittura aggiungerne di nuove e deliranti come quella sugli animali domestici, allora è meglio consentire agli italiani di scegliersi il governo. Il nostro appoggio all’esecutivo deve servire a tutelare gli interessi degli italiani».

E quanto al fronte interno al partito, nessuna autocritica?
«Certo. La richiesta forte è di un partito che sia una risposta vera all’antipolitica. Un partito capace di mettere in pratica i valori che decanta: vale a dire la meritocrazia, l’onestà, la lotta a ogni tipo di corruzione, il prevalere dell’interesse pubblico rispetto a quello privato, il ricambio generazionale. Gli italiani chiedono di mettere al centro di nuovo il popolo. Cento per cento di democrazia. Cento per cento di meritocrazia».

Ripartire da zero anche nell’impianto istituzionale?
«Anche nella base è forte la consapevolezza che il sistema attuale è inadeguato, che molta parte della difficoltà della politica a dare delle risposta è dovuta proprio all’architettura istituzionale carente.

La richiesta è quella di più potere e più responsabilità. E di una riforma della legge elettorale».

Una strada che porta al presidenzialismo?
«Sì, l’obiettivo è quello. Coerente con la nostra storia».

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