Elezioni Regionali

"Abbiamo scritto la storia". Todde esulta insieme a Conte e Schlein

Partita in sordina, l'ex viceministra delle Infrastrutture ha ribaltato tutti i pronostici della vigilia: nonostante la presenza ingombrante dell'ex Pd Soru, è lei la prima donna della storia a ricoprire il ruolo di governatrice dell'isola sarda

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Alessandra Todde è la nuova presidente della Regione Sardegna. L'esponente politica del Movimento 5 Stelle, sostenuta dal campo largo insieme al Partito Democratico e ad Alleanza Verdi-Sinistra, vince la competizione elettorale raccogliendo il 45,3% dei voti contro il candidato unitario del centrodestra, Paolo Truzzu, fermo al 45,1% dei consensi. Renato Soru, uscito dal Pd tre mesi fa per candidarsi autonomamente con il Terzo polo, ottiene l'8,6% (ed essendo sotto la soglia del 10% non entrerà nemmeno in Consiglio), mentre la civica Lucia Chessa non va oltre lo 0,9%. L'ex viceministra delle Infrastrutture prende quindi il posto di Christian Solinas (Partito Sardo d'Azione), il quale non era stato confermato come candidato per il centrodestra, creando qualche malumore soprattutto tra Fratelli d'Italia e Lega. "Sono molto felice e orgogliosa, oggi si può scrivere una pagina di storia per questa regione", ha dichiarato la deputata uscente in una breve comparsata davanti alla stampa, rimandando a una conferenza pubblica per questa mattina.

"Sono molto emozionata perché questa è una vittoria dei sardi - dichiara orgogliosa Elly Schlein a fianco della Todde -. Una vittoria di questa straordinaria candidata che ha fatto una campagna splendida e che ridà speranza a questa terra. È la vittoria di una coalizione e di un progetto convincente e credibile. Siamo molto felici di questo". Alla gioia delle due si accoda anche Giuseppe Conte, giunto apposta insieme alla leader del Pd per premiare gli sforzi dell'ex sottosegretaria: "Giornata storica indimenticabile - dice l'ex premier -.È stato fatto un gran lavoro dalle forze politiche e da quelle civiche, che hanno lavorato qui territorialmente per elaborare un progetto serio e credibile per i cittadini sardi, i quali hanno chiuso la porta a Meloni e soci e l'hanno aperta all'alternativa. L'aria è cambiata".

Per la prima volta nella sua storia, quindi, il partito pentastellato (seppur all'interno di una coalizione) amministrerà una regione italiana dopo avere sfiorato in passato questa concreta possibilità in Sicilia (2017) e Molise (2018). La guida dell'isola sarda finisce nelle mani di una donna: un evento inedito fino a oggi. Così come non era mai avvenuto prima d'ora che il campo largo di dem e grillini riuscisse a imporsi in una competizione elettorale regionale, nonostante l'azione di disturbo provocata da Soru con la sua fuoriuscita polemica dai dem come rifiuto alla proposta del nome della Todde come candidata governatrice.

Il voto avrà impatterà molto prevedibilmente anche in ambito nazionale, considerato che questa è la prima sconfitta alle urne della maggioranza di governo dopo il trionfo alle Politiche del 25 settembre 2022. Non solo, ma il centrosinistra riesce a interrompere la striscia positiva di otto vittorie consecutive del centrodestra alle Regionali che durava dall'ottobre 2021, nonché i sette trionfi su sette contro un candidato espresso contemporaneamente da Pd e 5 Stelle. Dopo quasi nove anni, infine, la sinistra riesce a conquistare un successo in trasferta: l'ultimo fu Vincenzo De Luca nel maggio 2015 in Campania contro Stefano Caldoro, allora governatore uscente.

Il risultato ha spinto sia il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, a volare immediatamente a Cagliari per assistere alle fasi clou dello spoglio elettorale e monitorare le lungaggini nel caricamento dei dati. Poi, dopo che il vantaggio della Todde si è attestato nel finale dell'appassionante testa a testa, i festeggiamenti. Il Pd si conferma partito traino della coalizione con oltre il 14% dei voti, mentre i grillini si attestano poco sotto l'8%. Ma è da segnalare anche il responso delle urne per Avs, che sfiora il 5%.

In ogni caso, l'ex viceministra dello Sviluppo economico raccoglie circa tre punti percentuali in più delle preferenze racimolate dalle sue liste e approfitta del largo vantaggio accumulato a Cagliari - città amministrata dall'avversario alle regionali -, a Sassari e nella sua Nuoro, dove surclassa Truzzu con il 53,8% contro il 32,8%. In attesa dei dati definitivi, per il big dem Dario Franceschini "la Sardegna indica che la strada imboccata tra mille difficoltà nel settembre 2019 era quella giusta. Ora va percorsa con convinzione e generosità".

Stefano Bonaccini esulta su X: "La destra si può battere. Complimenti e buon lavoro alla Presidente Todde. Ma anche tanti applausi ad Elly Schlein ed all'intera comunità del Partito Democratico. Adesso unire il centrosinistra e costruire l'alternativa nel Paese. Forza e coraggio!". Un plauso che arriva anche dal sindaco dem di Pesaro e presidente di Ali (Autonomie locali italiane), Matteo Ricci: "Uniti si vince. Complimenti ad Alessandra Todde e a tutta la coalizione progressista. In Sardegna prima vera sconfitta di Meloni, arrogante e presuntuosa nel forzare la scelta di un candidato perdente. Ora al lavoro, insieme e senza divisioni, per vincere anche in Abruzzo".

Già, l'Abruzzo: tra dodici giorni ci sarà un'altra elezione regionale e, in questo caso, dal tradizione "campo largo" di Pd e 5 Stelle si passerà direttamente all'ammucchiata che vedrà inclusi anche Carlo Calenda e Matteo Renzi.

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