Altro che a rischio, negli oceani ci sono più pesci del previstoLa ricerca di Nature Communications

Gli oceani sono più ricchi del previsto. La fascia semi-abissale, compresa fra 200 e 1.000 metri di profondità, è infatti dieci volte più popolata di quanto di credesse. Tra gli abitanti più comuni pesci spada, calamari e seppie. A rivlarlo è la ricerca pubblicata dalla rivista Nature Communications e coordinata da Xabier Irigoyen, della Fondazione spagnola AZTI-Tecnalia e dell'università dell'Arabia Saudita Kaust.
I ricercatori hanno monitorato gli oceani con rilievi acustici, percorrendo 32.000 miglia nautiche nell'ambito del progetto Malaspina Expedition, coordinato da Carlos Duarte del Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo (Csic). In base ai risultati della spedizione, sembra accertato che la quantità totale dei pesci semi-abissali passa da 1.000 milioni di tonnellate a 10.000 milioni di tonnellate. Il progetto per Duarte, ha fornito l'opportunità unica di valutare la quantità di questi pesci che, sebbene così numerosi, costituiscono una grande incognita del mare aperto, dato che, per molte specie, ci sono lacune nella conoscenza della loro biologia, ecologia, adattamento.

«Fino ad ora - osserva Duarte - abbiamo avuto solo i dati forniti dalla pesca a strascico». Il fatto che la massa dei pesci semi-abissali è 10 volte maggiore di quanto si pensasse ha implicazioni significative nella comprensione dei flussi di carbonio nel mare.

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