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Amici, sigarette, democrazia: che bluff la vita elettronica

Le persone, il vizio del fumo, persino la politica sembrano accendersi e spegnersi a comando. Ma poi ci accorgiamo che è tutto finto...

Amici, sigarette, democrazia: che bluff la vita elettronica

Questa storia delle sigarette elettroniche non regge: chiudono duecento negozi al giorno, ma nella via dove abito io ne hanno aperti cinque, tutti di sigarette elettroniche. Che se fossero per far smettere di fumare avrebbero già chiuso a loro volta, invece pare sia un business di lunga durata. Infatti vedo tantissimi giovani con la sigaretta elettronica, e mica staranno cercando stanno di smettere a sedici anni. Forse stanno cercando di iniziare. O più probabilmente la sigaretta elettronica è diventata fica.
Il problema, fra l'altro, è che la gente non ha senso estetico, si infastidisce se uno si accende una Marlboro e gli va bene vedere questi con la sigaretta elettronica, bruttissima. Le fanno perfino colorate, ancora più brutte. In ogni caso ve lo immaginate Humphrey Bogart con la sigaretta elettronica? Tuttavia peggio delle sigarette elettroniche ci sono quelli che si fanno le sigarette da soli, li vedi fermi fuori dai bar a mettere il tabacco nella cartina che poi leccano, uno spettacolo immondo. E allora, forse, ben vengano le sigarette elettroniche.

È un ragionamento applicabile anche ai libri elettronici, gli e-book. In Italia non si legge, si legge pochissimo, si legge meno della Francia, dell'Inghilterra, perfino della Turchia, con la crisi ancora meno, buona la scusa, ma gli editori puntano tutto sugli e-book. Il mio editore, Mondadori, ha prodotto pure un e-book, che si chiama Kobo, così uno o legge su Kobo o legge su Kindle. La verità è che il libro elettronico, a differenza della sigaretta elettronica, servirà veramente a smettere di leggere, sia perché appunto già non leggiamo, sia perché Kobo e Kindle sono sbaragliati in partenza dall'iPad, dove non immagino nessuno mettersi a leggere la Recherche. Al limite leggi un paio di righe di un best seller e poi giochi a Airwings o guardi un film su Youtube o su Youporn e al limite leggi le notifiche di Twitter e le notifiche di Facebook e le notifiche di Whatsapp e le notifiche di Google+, la vita è una notifica. Però, bisogna ammettere, non vedrai più nessuno in treno con l'ultimo libro di Carofiglio o di Gramellini o di Saviano, quindi viva anche il libro elettronico.

È una rivoluzione elettronica in atto, basti pensare ai grillini, i quali hanno inventato la democrazia elettronica, il voto elettronico, il presidente della repubblica elettronica, e che non sono neppure onerevoli ma cittadini, cittadini elettronici. Li sentiamo vicini perché sono molto più simili ai nostri amici elettronici. Io su Facebook di amici elettronici ne ho più di milleseicento, non ne conosco nessuno e molti mi fanno pure schifo per i commenti stupidi che lasciano, credo siano grillini. Ma ti aiutano a smettere con gli amici veri, che spesso sono più falsi e comunque più faticosi: ci devi parlare, li devi vedere, li devi ascoltare, magari andarci fuori a pranzo, altra cosa anacronistica, perché presto inventeranno la matriciana elettronica.

Invece su Facebook basta poco, non devi neppure scrivergli una lettera in posta elettronica, basta mandargli un poke, basta un clic su «mi piace» a ogni foto orribile che mettono («fai schifo» non c'è, e scriverglielo è troppo scortese), per il compleanno gli regalate una gallina per Farmville e sono felici. Anzi, adesso Zuckerberg ha aggiunto nuovi emoticon fichissimi enormi, si chiamano adesivi, boh. Comunque per esprimere le emozioni elettroniche, anziché perdere tempo a dirle quanto la ami, le mandi un bell'adesivo con un gattone che sprigiona cuori e te la sei cavata. Quindi viva gli amici elettronici, così abbiamo sempre più tempo, ma per farne cosa? Non per leggere, non per uscire un attimo a fumare e no, per carità, neppure per fare sesso, anche il sesso è così anacronistico, io ho smesso l'anno scorso.

Con la vagina elettronica.

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