Contro ogni prudenza e scaramanzia di circostanza Elly Schlein si è messa già a cantare vittoria. "Penso che andremo molto bene alle elezioni europee perché c'è tanto interesse, tanta partecipazione", ha affermato la leader del Partito democratico in tv, preconizzando risultati molto positivi per la compagine dem nelle prossime consultazioni. Non c'è che dire, alla deputata di origini luganesi bisogna riconoscere un'importante dose di coraggio o forse di avventatezza, visto che in genere non si vende la pelle dell'orso prima di averlo accoppatto (gli animalisti ci perdoneranno la proverbiale metafora). Non a caso, per il momento gli esponenti delle altre forze politiche procedono il loro avviamento alle europee senza sbandierare mirabolanti proiezioni.
Secondo Schlein, invece, la "partecipazione" del popolo democratico dovrebbe garantire esiti particolarmente positivi per la sinistra. Non sappiamo su quali elementi di basino gli entusiasmi della leader Pd, ma se il parametro fossero le feste estive dell'Unità e i banchetti per la raccolta firme sul salario minimo, paventiamo il rischio che si concretizzi un altro provedibiale adagio politico: piazze piene, urne vuote. È altresì vero, infatti, che i più recenti sondaggi non registrano una particolare ascesa di consensi per il partito dem, che invece - secondo le rilevazioni di Supermedia YouTrend/Agi - permangono al di sotto del 20%, a fronte di un 29% attribuito alla compagine guidata dal premier Giorgia Meloni.
"Il mio mandato dura quattro anni. Questo dice lo statuto del Pd...", aveva premesso Schlein a Porta a Porta, prima di lanciarsi nella profezia sulle europee. Quasi a voler mettere le mani avanti. La deputata è infatti consapevole che un risultato non in linea con le aspettative democratiche porterebbe uno scossone innanzitutto alla sua leadership, già messa alla prova dai flop delle più recenti elezioni. In quel caso, tuttavia, Elly aveva l'alibi del progetto ancora da costruire e del lavoro in segreteria da poco avviato. Sulle europee, in caso di un eventuale debacle, le giustificazioni invece scarseggerebbero.
"I nostri interlocutori sono tutte le forze progressiste,socialiste e democratiche in Europa. Quando rispondono ai bisogni dei cittadini, le forze socialiste vincono come in Portogallo o in Spagna. Siamo una famiglia e stiamo preparando un programma comune per le europee", ha rilanciato su Rai1il segretario dem, definendo le europee "uno snodo decisivo per ridisegnare il mondo di domani" e rigettando la logica di chi "vorrebbe leggere le elezioni europee come una conta per misurare i rapporti di forza con il governo o tra le opposizioni, come un derby per contendersi a suon di polemiche e distinguo i voti con i potenziali alleati".
Nel proprio intervento a Cinque Minuti, condotto sempre da Bruno Vespa, Schlein era anche tornata nuovamente a strizzare l'occhio a Giuseppe Conte: "Ci vogliamo tutti bene e ci rispettiamo come potenziali
alleati. Non mi vedrà mai un giorno competere con le altre forze di opposizione, gli avversari sono a destra, con le altre forze di opposizione vogliamo mettere al centro battaglie condivise, come sul salario minimo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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