Balboni, il senatore meloniano che fece infuriare il Pd sul caso Cospito

L'esponente di Fratelli d'Italia, con un lungo corso politico, sferza ancora i dem sull'anarchico e pungola Schlein. Dal presidenzialismo alla legge contro chi istiga all'anoressia: le sue battaglie in Parlamento

Balboni, il senatore meloniano che fece infuriare il Pd sul caso Cospito
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Nelle settimane dell'aspro dibattito sul caso Alfredo Cospito il suo monito indirizzato ai dem non passa inosservato. A febbraio le parole di Alberto Balboni, pronunciate direttamente dal Senato, creano scompiglio: "Qualcuno ha dubbi che la mafia avrebbe strumentalizzato e si sarebbe infilata in questa breccia che anche voi avete contribuito, magari involontariamente, ad aprire?". Gli esponenti del Partito democratico non ci stanno: alzano la voce, protestano, lasciano l'Aula. Oggi il senatore meloniano rivendica la sua uscita e non fa mezzo passo indietro.

Il riferimento era alla presenza di una delegazione dem nel carcere di Sassari per fare visita all'anarchico. Balboni ritiene che i parlamentari dem siano andati da Cospito "spinti dalla sinistra mediatica" che accusa il governo guidato da Giorgia Meloni di volerlo lasciar morire sotto il regime del 41 bis. Una tesi che rifiuta con forza e che respinge al mittente: "Credevano di strumentalizzare Cospito contro il governo e non si sono accorti che era Cospito, e attraverso di lui i mafiosi al 41 bis, a strumentalizzare loro".

Balboni ha un lungo corso nel mondo della politica. Si iscrive al Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale all'età di 15 anni. A 20 anni è già in Consiglio comunale a Ferrara e a 24 anni diventa segretario provinciale. "È stata la mia casa, ho conosciuto una comunità straordinaria che amava la Patria incondizionatamente anche se allora ci rifiutava e che credeva nei valori della vita e dello spirito", spiega. Tra i ricordi indelebili rientra sicuramente Giorgio Almirante, "un leader eccezionale di straordinario carisma e umanità".

Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 1995 viene eletto per la prima volta in Consiglio: lo definisce "il completamento di un percorso durato 20 anni e nello stesso tempo il passaggio alla politica come professione". Nel 2000 viene confermato in Regione con circa 9.500 preferenze. Un ottimo risultato che l'anno successivo lo porta all'ingresso in Senato per la Casa delle Libertà. Nel 2012 è tra i primi a sposare la realtà di Fratelli d'Italia. Si ricandida alle elezioni politiche del 2013 ma non riesce a centrare il quorum. Continua a lavorare alla crescita del partito sul territorio e poi strappa due successi consecutivi: prima nel 2018 contro un candidato del Pd "che tutti davano vincente"; poi il 25 settembre 2022. Sempre a Palazzo Madama.

​Tra i temi maggiormente trattati in Parlamento vi sono ad esempio le infrastrutture e l'immigrazione. Ma i risultati più significativi li ottiene in Commissione giustizia, di cui è vicepresidente nel corso dell'ultima legislatura. In particolar modo tiene all'approvazione del suo disegno di legge sull'omicidio nautico, "che ha ottenuto il sostegno di una petizione online firmata da 135mila cittadini".

Balboni, nato a Ferrara il 19 giugno 1959, è presidente della commissione Affari costituzionali del Senato. Un ruolo di grande rilievo, visto che FdI da tempo sostiene la necessità di partorire una riforma istituzionale per garantire stabilità politica e rispettare il mandato degli elettori. Su questo fronte ha fatto notare che "la svolta massimalista imposta da Elly Schlein riduce ai minimi termini lo spazio di un patto per le riforme". Al momento sembra prevalere il premierato, soluzione che consente di aprire un dialogo anche con il Terzo Polo. "L'importante è impedire che in futuro a governare sia ancora chi perde le elezioni e non chi le vince. Che questo risultato si ottenga col premierato o col presidenzialismo ha un'importanza relativa", afferma.

Il senatore Balboni è il firmatario del disegno di legge per punire chi istiga all'anoressia e alla bulimia: "È importante proteggere i nostri giovani da chi li istiga a comportamenti alimentari sbagliati che compromettono la loro salute e spesso portano addirittura alla morte". L'iter inizierà presto. Ovviamente si tiene conto anche del rischio legato all'utilizzo dei social, che a volte potrebbero spingere a comportamenti alimentari scorretti e dannosi per la salute: "Incidono tantissimo purtroppo. Abbondano siti di falsi esperti che danno consigli aberranti ai giovanissimi. Bisogna fermare questa spirale il più presto possibile".

Negli anni l'esponente di Fratelli d'Italia non abbandona mai l'attività di avvocato. Per Balboni la riforma della giustizia che porta la firma del ministro Carlo Nordio "è un primo passo verso quelle garanzie che la nostra Costituzione enuncia ma che troppo spesso non vengono applicate in concreto".

Nei prossimi passi sarà necessario compiere altri passi entro la fine della legislatura, a partire dalla separazione delle carriere. "Fino a quando non si avrà parità vera tra accusa e difesa non si potrà ritenere realizzato il giusto processo previsto dall'articolo 111 della Costituzione. Questa è la volta buona", aggiunge Balboni con ottimismo.

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