Banche, Meloni: "Diano una mano". Salvini: “Paghino il piano casa”

L'indicazione del primo ministro: "Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa 5 per aiutare le fasce più deboli della società, possiamo essere tutti soddisfatti"

Banche, Meloni: "Diano una mano". Salvini: “Paghino il piano casa”
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Riflettori accesi sul dossier banche. Giorgia Meloni è tornata a parlare del ruolo del sistema bancario nel sostenere le politiche economiche del governo: il premier ha spiegato che gli istituti, dopo aver beneficiato di alcune misure pubbliche, dovrebbero contribuire a finanziare gli interventi a favore delle fasce più deboli. "Se cresce lo spread, se sale il rating dell'Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del Superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole" le parole della leader del governo.

La Meloni ha poi aggiunto: "Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro". Il primo ministro ha chiarito che l’obiettivo del governo non è introdurre una nuova tassazione sui profitti, ma chiedere un contributo proporzionato ai vantaggi ottenuti dalle banche negli ultimi anni. "Occorrono risorse da chi ha avuto grandi benefici dalla nostra politica" ha spiegato, precisando sul punto: "Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare. Ho spiegato che per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici".

Anche il vicepremier Matteo Salvini ha espresso una posizione simile, invitando il sistema bancario a partecipare agli sforzi legati alla prossima manovra economica. "Non c'è accanimento nei confronti delle banche, mi limito a leggere i bilanci: le banche hanno fatto 112 miliardi di euro di utili, una parte di questi coperti da garanzie dello Stato, per cui se va bene si va utile, se va male c'è lo Stato" ha osservato il leader leghista. Il ministro delle Infrastrutture ha inoltre sottolineato l’importanza del contributo bancario per i progetti legati al piano casa: "Chiederò che sul piano casa una parte dei fondi arrivi con gioia ed entusiasmo da un sistema che sta facendo margini importanti". Salvini ha infine fornito alcuni dettagli sulle risorse disponibili: "Abbiamo 660 milioni di euro per i primi progetti pilota. Il problema è che questi denari sono dal '27 in poi, io ho bisogno di usarli anche nel '26 per la progettazione. Mi piacerebbe avere un progetto pilota per ciascuna delle 20 Regioni.

Ovviamente senza soldi non si fa nulla e ho bisogno che in conversione di legge di bilancio le risorse stanziate per il 2027 vengano anticipate per la pianificazione nel 2026. Si vota nel 2027, non posso perdere un anno prezioso".

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