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"Basta giustificare bulli e violenti". Valditara lavora alla stretta nelle scuole

La professoressa presa a sassare dagli studenti di seconda media è l'ennesimo caso di violenza nelle scuole, una deriva che il ministro Valditara punta a fermare

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La deriva nella condotta degli studenti all'interno delle scuole italiane è sotto gli occhi di tutti. Gruppi di giovanissimi che si trasformano in pericolosi teppisti e violenti quando agiscono in gruppo, stanno portando il governo a serie considerazioni per frenare una deriva che rischia di mettere in pericolo il sistema scuola. Il ministro Giuseppe Valditara ha già ipotizzato alcune misure che potrebbero essere prese per responsabilizzare i giovanissimi. Ma il dialogo tra scuola e famiglie, in questo processo, deve tornare a essere aperto e collaborativo, senza giustificazioni di sorta.

Se, da un lato, i collettivi comunisti guidano le occupazioni violente, che mettono a soqquadro le scuole causando danni per centinaia di migliaia di euro, dall'altra ci sono i gruppetti che prendono di mira i professori con azioni violente che ne minano l'incolumità. Impossibile dimenticare il caso della professoressa di Rovigo colpita dai pallini in classe ma, oggi, si è verificato un altro gravissimo episodio in una scuola di Parma. Nel capoluogo emiliano, infatti, una professoressa di una scuola media è stata seguita e fatta oggetto di un lancio di sassi da parte di alcuni studenti all'esterno dell'edificio scolastico. Un sasso lanciato da uno dei ragazzini sarebbe stato indirizzato verso la testa ma, fortunatamente, la docente è riuscita a schivarlo. La professoressa non ha esitato a recarsi presso la più vicina caserma dei carabinieri per presentare il proprio esposto e fare il modo che la procura individui i responsabili per la "colpa in educando", a carico dei genitori dei minori interessati.

E questo non è nemmeno l'unico caso recente, come spiega il ministro Valditara in un post condiviso sui suoi profili social, ricordando gli eventi di Bari, dove due quindicenni sono stati malmenati da alcuni compagni. "Bisogna fermare questa cultura della aggressività e della violenza. Senza l'affermazione forte del principio di responsabilità, del rispetto delle regole e della autorità rischiamo di scivolare verso la disgregazione della nostra società civile", ha dichiarato il ministro, spiegando che a questo punto si rende necessario "approvare rapidamente il disegno di legge sulla condotta: chi sbaglia deve essere sanzionato, essere messo di fronte alle proprie responsabilità".

Basta trovare giustificazioni per "bulli e violenti", tuona il ministro Valditara, ribadendo l'esigenza di "un grande patto tra le famiglie e la scuola, per una rivoluzione culturale in cui i genitori siano solidali con i docenti, e mai antagonisti".

Bisogna imparare a dire di "no" ai figli, conclude il ministro, "per il bene dei giovani e della collettività".

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