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"Battaglia permanente, temo disordini". L'ultima provocazione di Conte sul reddito di cittadinanza

A Scampia (Napoli) il leader pentastellato inaugura il tour in difesa del sussidio. "Temo tensione nelle piazze per la manovra del governo", dice. E difende i percettori: "Rivendicano dignità"

"Battaglia permanente, temo disordini". L'ultima provocazione di Conte sul reddito di cittadinanza

Scontro totale. Pur di difendere il reddito di cittadinanza i Cinque Stelle sono pronti a dare battaglia sine die. Avanti tutta con le ostilità: nessun cedimento, nessuna mediazione. Ad assicurarlo è stato lo stesso Giuseppe Conte, che oggi a Napoli, nel quartiere di Scampia, ha inaugurato il tour italiano a sostegno del sussidio grillino. La manifestazione tuttavia è stata un flop, così come lo era stata quella di Palermo nei giorni scorsi. Come riportano le agenzie, infatti, ad ascoltare le arringhe dell'ex avvocato del popolo c'erano circa 100 persone, per lo più percettori disperati che non vogliono perdere il sostegno economico acquisito.

"Temo disordini e tensione"

Guai a chi tocca il reddito: secondo il capo dei Cinque Stelle, se l'esecutivo si azzardasse a cancellare il sussidio, potrebbero addirittura verificarsi sollevazioni popolari e scontri. "Temo assolutamente disordini e tensione nelle piazze per la manovra del Governo. Per questo noi saremo in piazza per canalizzare in una misura politica la disperazione della gente", ha affermato l'ex premier. L'obiettivo - ha proseguito - è "dare una rappresentanza politica alla rabbia per evitare che le difficoltà economiche portino alla disperazione e a gesti inconsulti". In realtà, a chiedere al governo di mettere mano al fallimentare sussidio erano stati proprio gli elettori, che in maggioranza avevano votato il programma del centrodestra piuttosto esplicito sull'argomento. E poi, perché evocare reazioni sconsiderate con il rischio indiretto di inasprire ancor più il clima?

La difesa dei percettori

"La povertà non è una colpa. Abbandonare le persone più fragili, più indigenti è proprio una follia", ha anche aggiunto Giuseppe Conte, dimenticando però di ricordare che il governo non intende lasciare a piedi chi non può lavorare e vive quindi situazioni di disagio. Diversamente, nella bozza della manovra l'esecutivo ha previsto che per gli altri il reddito decada alla prima offerta occupazionale rifiutata. Poi, è scattata la difesa dei percettori: "Non vogliono stare sul divano trattati come tossicodipendenti. Meloni parlò di metadone di Stato. Loro rivendicano solo dignità sociale". E i furbetti che indebitamente hanno sottratto soldi alla collettività per milioni di euro? Per l'ex premier, una sparuta minoranza. "Hanno trovato l'1% di casi truffaldini sul reddito, da oggi raccontiamo invece le storie del 99% di percettori che sono senza lavoro", ha aggiunto il capo pentastellato.

Reddito, Conte lancia "una battaglia permanente"

Nella sua perorazione, il leader politico ha citato anche "le trasmissioni televisive che si sono concentrate su quei casi molto rari di qualche comportamento fraudolento". Quindi, a margine del proprio tour a Scampia, Conte ha assicurato di voler proseguire il muro contro muro con il governo. A oltranza. "Quella sulla manovra per noi non è solo una battaglia per farci ascoltare. Vorremmo che le persone siano ascoltate dal Governo e non siano invisibili e senza voce. In tal senso la nostra è una battaglia permanente, perchè abbiamo preso degli impegni con i cittadini.

Vogliamo rafforzare la protezione sociale consapevoli che è necessario rafforzare le politiche del lavoro", ha concluso.

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