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Bonaccini pensa all'ammucchiata: mano tesa a M5s e Terzo Polo

La motivazione è sempre la stessa: allearsi per battere il centrodestra. E la porta è aperta a tutti, da Sinistra radicale al Terzo Polo e al Movimento 5Stelle

Bonaccini pensa all'ammucchiata: mano tesa a M5s e Terzo Polo

Il Partito democratico è in piena crisi d'identità e di consensi, e il candidato segretario Stefano Bonaccini lo sa benissimo. Il governatore dell'Emilia Romagna è così consapevole della situazione che tende ancora una volta la mano ai leader di altri partiti, nella speranza di aggiudicarsi una stampella e garantire la sopravvivenza del Pd.

Alleanze, dunque. Alleanze con tutti, anche se idee e programmi politici spesso e volentieri non coincidono. Da Sinistra radicale ai Verdi, dal Terzo Polo al Movimento 5Stelle, la porta è aperta a tutti.

"Allearsi per battere le destre"

Intervenuto domenica 5 febbraio all'assemblea dem organizzata al Lanificio di Pietralata (Roma), Stefano Bonaccini ha ribadito quanto siano indispensabili le alleanze. "Per vocazione maggioritaria intendo un partito che non deleghi i voti a sinistra ai Cinque Stelle e quelli moderati al Terzo Polo, ma che vuole persino riconquistare qualche voto dal centrodestra. Non possiamo bastarci da soli, se vogliamo tornare al governo del Paese, ma lo dico a terzo Polo e ai 5S: senza Pd non ci sarà mai un'alternativa in grado di battere le destre", ha dichiarato.

La solita storia, insomma. Fare fronte comune per "sconfiggere" le destre. Dopo anni e anni di politica, l'obiettivo della sinistra pare essere sempre e solo uno. Quindi, ecco la mano tesa di Bonaccini, che si è rivolto "agli amici del Terzo polo e dei M5s, che spero abbiano capito di aver perso le elezioni quanto noi". "Ci può essere un argomento sul quale ci troviamo insieme a fare battaglia politica?", ha domandato il candidato alla segreteria del Pd, sondando il terreno. "Ho sentito Conte, Calenda e Renzi dire che sono contrari ai tagli alla sanità pubblica: possiamo fare una grande battaglia tutto insieme nel paese?".

"Nessun cambio di nome ma sostanza"

Almeno dal punto di vista dell'identità sembrano essere stati fatti dei passi avanti. Stefano Bonaccini allontana la parola "rottamazione" e mette da parte l'idea del cambio di nome al partito, questione per la quale è stato addirittura proposto un referendum. "Io credo che noi abbiamo bisogno di parlare di sostanza", ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna. "Non ho mai usato la parola 'rottamazione' perché le persone non si rottamano e soprattutto perché non dobbiamo allontanare nessuno. Anzi. Ma per farlo, abbiamo bisogno di una classe dirigente che cambi", ha aggiunto.

Bonaccini spinge per un rinnovo, per un restyling totale, ma viene da chiedersi come ciò sarà possibile, dato che la motivazione alla base di future alleanze resta ancora la volontà di combattere il centrodestra. Impensabile poi uno schieramento che comprenda il Movimento 5Stelle e il Terzo Polo di Renzi e Calenda, ormai ai ferri corti.

Alla fine l'aspirante segretario del Pd dovrà prendere una decisione, e scegliere su quale fronte spostarsi.

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