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Bonaccini vuole Emiliano presidente Pd. Ma ignora la Costituzione

Il candidato alla segreteria ha promesso un ruolo nel partito al governatore pm, già sanzionato dal Csm per la sua iscrizione al Pd

Bonaccini vuole Emiliano presidente Pd. Ma ignora la Costituzione

Bonaccini ha lanciato la sua campagna elettorale per il congresso Pd partendo proprio dalla Puglia, “una Regione - a suo dire - ben amministrata”.

Dimentico di tutti i danni fatti dal governatore Emiliano, anche contro il suo partito (anzi ex partito) a cominciare proprio dal fatto che, fosse stato per lui, oggi l’Italia non avrebbe gli 8 miliardi di gas che arrivano col Tap e saremmo a secco o dipendenti ancora da Putin. O i disastri, ricordati proprio dal governatore pugliese sul palco di Bonaccini, combinati per Ilva, che fosse stata per Emiliano sarebbe chiusa con 10 mila metalmeccanici senza lavoro. Ed Emiliano gli ha subito imposto il suo diktat: "In cambio del mio appoggio, alleanza con i 5 stelle e mai più con Renzi e Calenda".

Proprio in virtù di queste performance, Bonaccini sul palco di Bari ha promesso a Emiliano: “De divento segretario tu avrai un ruolo nel partito”. Ignorando qualche piccolo particolare: la Corte Costituzionale, il Csm e la Cassazione. Che hanno stabilito, con diverse sentenze, che Emiliano non può essere iscritto a un partito. Finché è pm. Incarico che non ha mai lasciato.

Prima il Csm lo ha ammonito, poi la procura generale della Cassazione ha confermato che Emiliano ha violato la norma che vieta alle toghe di fare vita attiva nelle formazioni partitiche. Secondo la Cassazione “iscrivendosi a un partito e svolgendovi attività partecipativa e direttiva in forma sistematica e continuativa”, l’attuale presidente della Puglia ha violato “la disposizione del decreto legislativo 109 del 2006 che prevede come illecito disciplinare questi comportamenti; norma a sua volta attuativa della prescrizione posta nell’art.98, terzo comma, della Costituzione, posta a garanzia dell’esercizio indipendente e imparziale della funzione giudiziaria e valevole anche in relazione ai magistrati che non svolgano temporaneamente detta funzione, per essere collocati fuori del ruolo organico della magistratura”.

Di fronte al ricorso infine la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale riguardanti l’illecito disciplinare che vieta l’iscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa dei magistrati a partiti politici. Secondo il titolare dell’iniziativa disciplinare tutte le cariche ricoperte – "non coessenziali con l’espletamento dei mandati amministrativi presso gli enti territoriali" – presuppongono, per statuto, l’iscrizione al partito politico di riferimento; in tal modo Emiliano, "iscrivendosi ad un partito e svolgendovi attività partecipativa e direttiva in forma sistematica e continuativa», avrebbe violato l’art. 3, comma 1, lettera h), del d.lgs. n. 109 del 2006, che appunto configura quale illecito disciplinare l’iscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa a partiti politici a garanzia dell’esercizio indipendente e imparziale della funzione giudiziaria, «valevole anche in relazione ai magistrati che non svolgano temporaneamente detta funzione per essere collocati fuori del ruolo organico della magistratura".

Quindi secondo la legge Emiliano può candidarsi alle elezioni, ma non può partecipare attivamente alla vita di partito. Legge che continua a ignorare: numerose sono le sue pubbliche partecipazioni a iniziative di partito, comizi, campagne elettorali col simbolo del Pd. E non solo. Infatti attorno a se ha costruito anche diverse liste civiche, con il suo nome.

Da ultimo ieri è diventato “garante” di un movimento civico, già lista elettorale che esprime consiglieri regionali e comunali. "È stata ufficializzata oggi, con la firma dello statuto, la nascita del Movimento politico 'Con', presente con un suo gruppo ('Con Emilianò) nel Consiglio regionale della Puglia - si legge in una nota ufficiale- Da lista elettorale, espressione del civismo e impegnata nelle elezioni regionali del 2020 e nelle amministrative del 2021 e del 2022 in moltissimi comuni pugliesi, diventa Movimento, "pronto ad accogliere - si legge in una nota - quanti si identificano già nei valori espressi dal gruppo e di quanti vogliano iniziare ad impegnarsi attivamente sui territori". Garante del Movimento, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che oggi ha sottoscritto lo statuto insieme agli altri membri. Scopo del Movimento è quello di "riavvicinare la politica e le istituzioni ai cittadini e favorire la partecipazione soprattutto delle fasce più giovani della popolazione pugliese. Nei prossimi giorni saranno nominati i vertici provinciali del Movimento Con, in attesa del primo congresso”.

Un movimento civico che si candida alle elezioni, alternativo al Pd, con garante Michele Emiliano, candidato a fare anche il presidente nazionale del Pd stesso.

Questo è il rispetto dei democratici per la Costituzione, lo Stato di diritto, e la separazione dei poteri.

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