Un lieve rallentamento per l'inflazione nel mese di maggio e un aumento sul carrello della spesa. È quanto emerge dai dati preliminari presentati dall'Istat, che indicano una variazione nulla su base mensile e un aumento del 3,2% rispetto a maggio 2011 (era del 3,3% ad aprile) sull'indice nazionale dei prezzi al consumo relativi all'intera collettività (Nic).
L'inflazione di fondo, al netto dei beni energetici e del settore degli alimentari freschi, scende al 2,2%, dal 2,3% di aprile. Al netto dei beni energetici scende anche il tasso di crescita tendenziale dei prezzi al consumo, al 2,1%, dal 2,2% di aprile. Scende il tasso di crescita dei prezzi dei beni rispetto all'anno scorso (dal 4,2% al 4,0%), ma anche quello dei prezzi dei servizi (dal 2,2% al 2,1%).
Gran parte del rallentamento dell'inflazione risente della flessione congiunturale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-1,7%). Parte del contenimento è anche legata al calo congiunturale dei prezzi dei servizi legati ai trasporti (-0,6%). Negativo il sostegno alla dinamica dell'indice generale derivato dall'aumento su base mensile dei prezzi di Beni energetici regolamentati (+1,7%) e dal rialzo del prezzo dell'Energia elettrica (+4,7% rispetto ad aprile). Un impatto ulteriore è dovuto all'aumento congiunturale dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,8%).
A rincarare è invece il carrello della spesa. A maggio salgono i prezzi di pasta, pasticceria e frutta fresca, nonché quelli del pesce e dei prodotti da allevamento. La voce panetteria fa segnare un rincaro dello 0,4%, quello della pasta dello 0,2%, che portano a un rialzo del 3% e 2,4% su base annua.
A salire ancora è il prezzo dello zucchero (+0,4%, +9,4% in termini tendenziali), del vino (+0,3%, in crescita su base annua del 3,8%). Su base mensile sale anche il costo della frutta fresca (+6,1%), in flessione però rispetto al 2011. Aumenti più moderati si segnalano sul prezzo delle uova (+1,1%, +5,1% rispetto a maggio 2011), del pesce fresco di mare di pescata (+0,9%) e di quello di allevamento (+1,4%), in aumento in termini tendenziali, rispettivamente, del 3,2% e del 4,9%. In calo il prezzo dei vegetali freschi (-3,3%, -1,7% su base annua).
L'inflazione, in discesa "in modo consistente in tutta l'Eurozona, con un tasso annuale pari al 2,4% contro il 2,6% di aprile, tranne che in Italia", preoccupa il Codacons. Secondo l'associazione consumatori porterà a una stangata da 1.531 euro per ogni nucleo famigliari di tre persone.
"Aumentare l'Iva a ottobre, o limitarsi a rinviare l’aumento a gennaio 2013, - sottolineano ancora - significherebbe dare il
colpa di grazia alle famiglie in difficoltà e ai consumi ormai ridotti all’osso, dato che ci sarebbe una spinta ulteriore sui prezzi variabile tra l’1,3 e l’1,7%, a seconda che scattino gli arrotondamenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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