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"A bordo il video promozionale". Orrore prima della strage di Cutro: la rivelazione del superstite

Il video promozionale a bordo della barca poco prima dello schianto e lo stop alle richieste di soccorso per farla tornare in Turchia: le rivelazione del testimone del naufragio di Cutro

"A bordo il video promozionale". Orrore prima della strage di Cutro: la rivelazione del superstite

Col tempo emergono nuovi dettagli sul naufragio di Cutro che ha portato alla morte di decine di persone e che portano tutte verso la stessa direzione: fino a che non ha incontrato la secca, la barca viaggiava senza particolari criticità. Lo dimostrano le parole di uno dei superstiti, che è stato sentito insieme ad altri come testimone informato sui fatti. Durante la traversata, infatti, gli scafisti girarono alcuni video a fini promozionali, che sarebbero serviti per vendere nuove traversate.

Questo è quanto emerso dall'incidente probatorio che si è tenuto al tribunale di Crotone e che ha trovato riscontro in alcuni video che sono stati acquisiti dalla procura. Ai migranti, ha spiegato il teste, è stato chiesto, come se fossero stati in crociera, di inneggiare a colui che si presume sia stato l'organizzatore della traversata, il trafficante che aveva una sorta di 'agenzia viaggi' in Turchia. Niente di nuovo, visto che si tratta del medesimo modus operandi che si riscontra in tutti i video che vengono inviati dall'Italia, dalle motovedette o dagli stessi barconi. Lo stesso superstite, poi, ha svelato che l'obiettivo dei trafficanti era quelo di riportare il barcone in Turchia, probabilmente per utilizzarlo per nuove traversate: "Quando chiedevamo di chiamare la polizia ci dicevano che dovevano far tornare la barca in Turchia. La tempesta era forte, era pericoloso abbiamo pensato di morire. L'acqua entrava dagli oblò. Non so quante ore siamo stati in quelle condizioni di pericolo, forse 10. Ma il problema non è stato il mare, è stata la secca contro cui è finita l'imbarcazione".

Ha poi spiegato che quando la barca ha colpito la secca, i "capitani" volevano impedire alle persone di salire sul ponte ma lui in qualche modo ci è riuscito. Si è aggrappato a un'asse di legno ed è stato portato dalla corrente verso la spiaggia. "Sulla spiaggia ho visto solo tre delle persone che stavano nella cabina con i capitani, mentre i capitani non c'erano più", ha detto ancora. Una ricostruzione veritiera, considerando che alcuni erano scappati e uno morto nell'impatto. L'uomo non ha saputo dire se gli scafisti abbiano usato un gommone o altri mezzi. Ha raccontato che "tre sono arrivati sulla spiaggia dopo di noi, anche loro erano impauriti e tremavano di freddo, ma quando le persone li hanno individuati hanno cercato di aggredirli perché avevano fatto morire i loro parenti. C'erano già le forze dell'ordine presenti che hanno fermato l'aggressione".

Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, ha dichiarato: "La testimonianza di uno dei superstiti del naufragio di Cutro ci conferma come i trafficanti di esseri umani abbiano promosso una campagna per incentivare i viaggi della morte a basso costo. Come denunciato da Fratelli d'Italia nelle scorse settimane, gli scafisti giravano veri e propri spot in cui queste traversate venivano descritte come delle crociere. Se la sinistra ha ancora dei dubbi su come viene gestito il traffico di esseri umani, la predetta testimonianza dovrebbe servire a cancellare ogni dubbio".

Anche per questo motivo è importante il lavoro che sta portando avanti il governo in questa direzione, che richiede però anche l'aiuto dell'Europa per bloccare i trafficanti di esseri umani.

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