Campania, grande fuga dall'Udc In 55 pronti a passare con il Pdl

Campania, grande fuga dall'Udc In 55 pronti a passare con il Pdl

RomaLinea dura su deroghe e rinnovamento delle liste. É questo il messaggio che Silvio Berlusconi ha indirizzato ad Angelino Alfano, Denis Verdini, Gianni Letta e Altero Matteoli, ovvero ai quattro dirigenti che avranno il compito di orientarsi dentro la giungla delle richieste di deroga e applicare criteri severi nella selezione di coloro ai quali potranno essere concesse le wild card con cui scampare alle forbici di Via dell'Umiltà. Un compito difficile che verrà svolto sotto la supervisione del presidente del Pdl che intende seguire le operazioni minuto per minuto e nome per nome. Secondo le voci che circolano i «derogati» sarebbero già scesi a 32. Ma si punta a sfrondare ancora. Sicuramente tra questi verranno salvati fondatori ed ex ministri come Antonio Martino e Paolo Romani.
Berlusconi non ha ancora deciso come dipanare la matassa campana. L'ex premier vuole prima analizzare un sondaggio ad hoc che dovrebbe arrivargli nelle prossime ore sul consenso dei candidati. Oggi riceverà il canovaccio preparato da Francesco Nitto Palma e poi si consulterà con Stefano Caldoro. Una volta sciolto il nodo di coloro che hanno problemi giudiziari incontrerà nuovamente il prete anticamorra Don Luigi Merola che chiede garanzie ma ha offerto una disponibilità di massima. Esiste anche la possibilità che, a fronte di un passo indietro di Luigi Cesaro, possa subentrargli il figlio Armando. In ogni caso Berlusconi sarà capolista al Senato mentre in Campania 2 toccherà a Mara Carfagna.
Per il Pdl campano, comunque, ieri è arrivata una buona notizia. Il coordinatore regionale Nitto Palma ha annunciato un addio di massa all'Udc da parte di 55 amministratori in carica con conseguente ingresso nelle fila del partito di Via dell'Umiltà. Una trasmigrazione che colpisce soprattutto la Provincia di Napoli. Nitto Palma ci tiene a sottolineare che «non c'è stato nessun mercato» e non c'è «nessuna decisione su presenze in lista» dei transfughi, annunciando anche «altri arrivi». Di fatto, in Provincia cambiano gruppo l'assessore Pietro Langella e 7 consiglieri, lasciando il gruppo Udc a quota 5 rappresentanti.
In queste ore Alfano e Verdini stanno anche affrontando il nodo intricatissimo del Lazio, una delle regioni considerate ad alta tensione a causa dei pochi posti a disposizione. Con ogni probabilità a coloro che hanno un rapporto con il territorio verrà chiesto di spostarsi tra i candidati alla Regione ma il problema di sguarnire di «portatori di voti» le liste della Camera esiste. Così come qualche resistenza continua a circolare sul nome di Renata Polverini che potrebbe essere dirottata in un'altra regione. L'ex governatrice, però, ha incassato una vittoria personale con il via libera deciso ieri dal Tar che ha dato il via libera al taglio dei consiglieri da 70 a 50, da lei fortemente voluto. Sempre nel Lazio bisogna registrare il malumore di Fratelli d'Italia per la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Regione, con il partito che minaccia di far scendere in campo Giorgia Meloni.
Il Pdl continua, poi, a vagliare le proposte provenienti dal territorio. In Calabria potrebbero essere candidati tre assessori regionali, Giacomo Mancini, Piero Aiello e Antonio Caridi. In Piemonte, invece, si fa strada la candidatura di Paola Ferrari, giornalista e conduttrice della Domenica Sportiva oltre che moglie del figlio dell'ingegner Carlo De Benedetti. In Lombardia alla Camera il capolista dovrebbe essere Maurizio Lupi mentre resiste l'ipotesi di Federica Guidi, già presidente dei giovani di Confindustria, in Emilia Romagna.

In Umbria la formazione dovrebbe essere composta da Pietro Laffranco, Luciano Rossi e Rocco Girlanda. Infine la pattuglia della circoscrizione Sicilia Orientale potrebbe prevedere Stefania Prestigiacomo come capolista, Giuseppe Castiglione, Enzo Garofalo e Nino Minardo.

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