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Cancellata la riforma Bonafede: ok in Commissione al ritorno della prescrizione

La proposta di legge, composta da due articoli, è la sintesi di tre pdl presentate in passato e vede come primo firmatario il forzista Pietro Pittalis: insieme alla maggioranza, vota a favore anche Enrico Costa (Azione), relatore del provvedimento

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La Commissione Giustizia della Camera dei deputati dà il via libero al testo base sulla prescrizione. La proposta di legge, composta da due articoli, ha come primo firmatario Pietro Pittalis (Forza Italia) e di fatto cancella la riforma Bonafede (ministro della Giustizia grillino sotto i due governi di Giuseppe Conte) approvata nel 2019 - ed entrata in vigore nell'anno successivo - facendo tornare al regime previsto dalla legge cosiddetta ex Cirielli. Il relatore del provvedimento Enrico Costa, deputato di Azione, ha votato insieme alla maggioranza di centrodestra. Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno votato contro al provvedimento che ora atteso in Aula alla Camera il prossimo 27 ottobre.

Le reazioni al voto sulla prescrizione

Subito dopo il voto il parlamentare eletto nelle fila del partito fondato da Carlo Calenda ha dichiarato: "Come relatore delle proposte di legge sulla prescrizione ho proposto alla Commissione Giustizia della Camera il testo base presentato dal collega Pittalis che prevede - sottolinea l'ex ministro degli Affari regionali - il ritorno alla disciplina sostanziale dell'ex Cirielli, abrogando altresì l'improcedibilità in Appello e Cassazione. È un passaggio molto importante in cui il nostro gruppo ha avuto un ruolo fondamentale di stimolo e sintesi".

Secondo il presidente della commissione Giustizia, Ciro Maschio (Fratelli d'Italia), il testo base è il risultato di una "sintesi della maggioranza e con l'onorevole Costa come relatore. I punti certi di fondo sono il superamento della Bonafede e della Cartabia, quindi il ritorno alla normalità della prescrizione sostanziale". Al termine della seduta in cui è stato adottato il testo base sulla prescrizione, lo stesso esponente di FdI ha poi aggiunto che "sarà poi nella fase degli emendamenti verificare se assomiglierà più il testo finale alla Orlando o alla Cirielli o a una formula che comunque tenga conto dell'esigenza, da un lato appunto, di aver ripristinato nelle intenzioni la prescrizione sostanziale, e dall'altra - conclude - con un attenzione a non avere processi infiniti".

Il superamento delle riforme Bonafede e Cartabia

La riforma Bonafede di quattro anni fa aveva abolito la prescrizione dopo il primo grado di giudizio: nessun termine - o "fine processo mai" - quindi dopo la prima sentenza di condanna o di assoluzione. La legge venne parzialmente modificata con la riforma Cartabia dove si ricorreva al concetto di improcedibilità: tempi fissi (due anni dal ricorso in appello e uno dal ricorso in Cassazione) oltre i quali il processo non poteva essere più, per l'appunto, procedibile e che dunque andava ad estinguersi. I termini erano prorogabili rispettivamente di un anno e di sei mesi per reati gravi o processi complessi.

Ora tutto ritornerà a prima che s'insediasse il governo dei 5 Stelle.

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