All'indomani dall'annuncio delle sue dimissioni, l'ipotesi che Mario Monti possa scendere in campo si fa più plausibile. Da mesi in molti, a partire dal Terzo Polo, fanno la corte al premier. Ma Pier Ferdinando Casini non si sbilancia: "Non sono autorizzato a interpretare Monti, sarà lui a esprimere un’opinione", ha detto il leader Udc al Tg1, "C’è una politica seria che per quattro anni ha fatto un’opposizione costruttiva ma ferma a Berlusconi e che ha voluto Monti e c’è una società civile, un ceto medio, moderato e benpensante che non vuole rassegnarsi al populismo di marca berlusconiana. A questi sta a noi dare una risposta seria".
Casini attacca anche Alfano e la scelta del Pdl di "staccare la spina" ai tecnici. "C’è stata una accelerazione fatta in modo irresponsabile dal Pdl che ha voluto addossare a Monti la responsabilità di chi per quattro anni ha fatto perdere tempo aggravando la crisi", ha detto, "Monti ci ha salvato dalla Grecia, da un disastro annunciato sui mercati e non poteva accettare questa falsificazione della realtà ha compiuto un gesto sereno e serio".
"Non accettiamo le accuse di irresponsabilità: Casini e Bersani fanno propaganda", replica Angelino Alfano, che ha ribadito l'impegno del partito a votare al più presto legge di stabilità e decreto salva-Ilva.
Per il segretario del Pdl, del resto, cambia poco nella road map verso le elezioni: "Si anticipa di poco il voto", sottolinea l'ex Guardasigilli che aggiunge: "La nostra stima a Monti rimane, noi abbiamo segnalato il disagio degli italiani sulla politica economica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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