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Caso Penati, tutte le tappe dell'inchiesta sulle tangenti di Sesto

Tutte le tappe dell'inchiesta sulle tangenti che ha coinvolto Filippo Penati

Caso Penati, tutte le tappe dell'inchiesta sulle tangenti di Sesto

L’inchiesta della Procura di Monza che oggi ha chiesto il giudizio per Filippo Penati, altre 21 persone e una società ipotizzando un giro di mazzette per ottenere concessioni edilizie sulle aree ex Falck e Marelli, è nata dall’indagine milanese sul caso Santa Giulia-Montecity.

Allora inquirenti e investigatori avevano scoperto una serie di fatture per operazioni inesistenti emesse da Piero Di Caterina, titolare della Caronte, a favore del gruppo Risanamento.

Da qui una serie di perquisizioni a casa e nelle sedi delle società dell’imprenditore, diventato assieme al costruttore Giuseppe Pasini il grande accusatore dell’ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex presidente della Provincia di Milano ed esponete del Pd Penati. Le rivelazioni dei due, interrogati più volte dai pm monzesi Walter Mapelli e Franca Macchia - che nel nel gennaio 2011 avevano ricevuto gli atti dai colleghi di Milano -, hanno squarciato l velo su una vicenda, questa l’ipotesi, di tangenti e di finanziamento illecito ai partiti.

Ecco le tappe principali dell’inchiesta che vede imputata anche la Codelfa, società del Gruppo Gavio, e, oltre a Penati, l’allora suo braccio destro Giordano Vimercati, Antonino Princiotta, ai tempi segretario generale della Provincia di Milano, Di Caterina, Omer Degli Esposti, vice presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni, fino ad arrivare all’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini.

20 luglio 2011 - La Guardia di Finanza effettua una serie di perquisizioni, tra cui quella nell’ufficio di Filippo Penati vice presidente del Consiglio Regionale della Lombardia. Penati, che il giorno dopo si autosospende, è indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. Indagate anche altre persone, tra cui Vimercati, Princiotta, l’ex assessore al comune di Sesto Pasqualino Di Leva, gli architetti Renato Sarno e Marco Magni, Bruno Binasco del gruppo Gavio e Di Caterina.

25 luglio 2011 - Penati, ex responsabile della segreteria politica di Pierluigi Bersani, lascia ogni carica nel Pd (sarà poi sospeso) e si dimette dalla vice presidenza del Consiglio.

27 luglio 2011 - Nell’inchiesta spunta il caso dell’acquisto, avvenuto nel 2005 da parte di Penati, allora Presidente della Provincia di Milano, del 15% di quote della Milano-Serravalle dal gruppo Gavio a un prezzo ritenuto incongruo.

25 agosto - Finiscono in carcere Di Leva e Magni mentre il gip Anna Magelli respinge la richiesta di arresto per Penati e Vimercati. Tra gli indagati risultano anche Maurizio Pagani, manager di BancaIntesa, Nicoletta Sostaro, l’ex responsabile dello sportello per l’edilizia del Comune di Sesto San Giovanni, l’ex direttore generale Marco Bertoli e l’attuale sindaco Giorgio Oldrini e anche l’immobiliarista Luigi Zunino.

28 ottobre 2011 - Chiuso un filone di indagini per Di Leva, Magni (tornati liberi), Sostaro, Di Caterina, Pasini, Zunino e Camozzi in vista della richiesta di processo.

13 dicembre 2011 - Nuove perquisizioni che riguardano il filone di indagine sulla Milano-Serravalle. Tra i nuovi indagati ci sono l’ex ad della società autostradale Massimo Di Marco, l’ex segretaria e l’ex portavoce di Penati Claudia Cugoli e Franco Maggi, e l’immobiliarista Matteo Giuseppe Cabassi.

22 marzo 2012 - Chiesto il processo per Di Leva, Magni e altri.

6 giugno - Chiusura tranche principale dell’inchiesta che oggi, con le richieste di processo, è arrivata a un punto fermo.

Rimangono aperti ancora i filoni sulla compravendita della Milano-Serravalle, su alcuni atti di gestione della società e su vicende minori al Comune di Sesto.

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