Una censura verso idee di estrema destra ma sempre di censura si parla. A sinistra si cerca di nascondere la polvere sotto al tappeto sul caso di "Passaggio al Bosco", la casa editrice contestata nelle ultime ore per aver promosso saggi di ispirazione fascista o addirittura nazista alla fiera di libri più famosa d’Italia. Le teorie non si sprecano e, solo ieri sera, a Quarta Repubblica, il programma di approfondimento politico condotto da Nicola Porro, un ospite molto apprezzato dalla sinistra ha affermato che non si tratta di una censura.
La protagonista in questione è Ginevra Bompiani, scrittrice, editrice, traduttrice, saggista e accademica italiana. Ha esordito così: "Che il fascismo è un reato lo ha detto la nostra Costituzione. Non è un atto di censura perché la censura è impedire a qualcuno di parlare o pubblicare nel proprio paese, qui non è casa sua, perché è una fiera privata." Un modo per negare l’evidenza e nascondere l’ennesima censura. Nelle ultime ore la sinistra mediatica e non le ha provate tutte. Stand coperti per protesta con teloni e cartelli antifascisti. E poi i cori: “Fuori i fascisti da questa fiera” e “Ora e sempre Resistenza”. In questo modo un centinaio di case editrici ha voluto protestare alla fiera di Più Libri Più Liberi 2025 contro la contestata presenza della casa editrice Passaggio al Bosco.
Già un gruppo di 80 tra autori, autrici, case editrici e personalità del mondo della cultura aveva scritto un appello all’Associazione Italiana Editori per chiedere spiegazioni sulla presenza della piccola casa editrice il cui catalogo si basa “in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita”.
Tra i firmatari Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza.
Poi Zerocalcare aveva annunciato che non avrebbe partecipato alla fiera spiegando in un video di essere cresciuto con un paletto, ovvero che “non si condividono spazi con i nazisti”. Altri hanno deciso invece di essere presenti “per non lasciare spazio ai nazifascisti”.