
Finto il regista, finto il progetto, finti i documenti. Finto tutto. Eppure il sedicente regista e sceneggiatore Rexal Ford - all'anagrafe Francis Kaufmann, l'uomo al centro del giallo di Villa Phampili – ha ottenuto il primo sì a un tax credit di oltre 860 mila euro per la produzione di un ovviamente finto film. Le polemiche sul tax credit – agevolazione fiscale calcolata sui costi di produzione – va avanti da tempo e uno dei principali “nemici” del finanziamento facile è stato l’ex ministro Gennaro Sangiuliano.
"Nella tragicità di quanto avvenuto, perché il mio pensiero va alle vittime, i fatti mi stanno dando ragione" le parole dell’ex titolare della Cultura ai microfoni dell’Adnkronos. Sangiuliano ha sottolineato di aver “denunciato con forza lo scandalo delle ruberie nel mondo del cinema”, rimarcando di aver “cambiato il sistema trovando gigantesche resistenze da parte di una lobby tanto potente quanto corrotta che me l'ha fatta pagare".
Sangiuliano ha posto l’accento sul meccanismo perverso che prevede decine di film finanziati e mai usciti oppure opere costate milioni di euro con ridicole presenze di spettatori in sala, senza dimenticare “registi e attori strapagati per flop enormi”. “Il cinema è fra le più rilevanti espressioni di arte, la più moderna e vicina alla gente, che merita certamente attenzione e cura” ha concluso l’ex ministro: “Per questo non merita di essere terreno per predatori, di gente che si è arricchita con un grande spreco di risorse pubbliche”.
Kaufmann attualmente è detenuto in Grecia in attesa di estradizione: è indagato in Italia per il
presunto duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda. E la notizia pubblicata ieri da Open non può non sollevare nuovi interrogatori sulla concessione dei fondi pubblici attraverso il tax credit.