Cellulare, tablet e hard disk: sequestrata la "miniera d'oro" del bancario spione

Perquisita la casa di Vincenzo Coviello, ex dipendente di Intesa Sanpaolo. È accusato di accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato

Cellulare, tablet e hard disk: sequestrata la "miniera d'oro" del bancario spione
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Si tratta di un "curiosone" solitario o c'è un mandate con una regia alle spalle? È questo l'interrogativo al centro dello scandalo che vede protagonista Vincenzo Coviello, il bancario spione di 52 anni sulle cui spalle grava un'ipotesi di accusa pesantissima: accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Conti correnti di politici (a partire dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni), vip, militari, imprenditori e sportivi. Ieri gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno perquisito la sua abitazione: nel corso delle operazioni sono stati sequestrati smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che nelle prossime fasi saranno oggetto di verifiche forensi.

La "miniera d'oro" del bancario spione

Molte domande potrebbero trovare risposta analizzando proprio la "miniera d'oro" dell'ex dipendente della Filiale di Bisceglie – Gruppo Intesa Sanpaolo. Licenziato ad agosto, assicura di aver agito da solo e di non aver mai scaricato documenti. Dettagli che andranno verificati in maniera minuziosa. Perché un conto è essere guidato da una voglia matta di ficcanasare sui conti bancari altrui (già di per sé grave), altro conto sarebbe fare il download di file che contengono quelle informazioni personali ipersensibili. Il che renderebbe il tutto ancora più inquietante.

Nei confronti di Coviello pende l'accusa di aver consultato senza autorizzazione i dati di 3.572 clienti in ben 679 filiali del gruppo. Gli accessi ai sistemi informatici della banca ammonterebbero a 6.637. Un dato agghiacciante. Sbirciate avvenute nell'arco di un paio di anni, tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024. Le indagini, scaturite da una denuncia-querela presentata da un correntista di Intesa Sanpaolo, sono ancora in corso e il procedimento si trova nella fase preliminare.

"Un maniaco del controllo"

Il Corriere della Sera riferisce che l'ex dipendente ha assicurato di aver "fatto tutto da solo", di non aver divulgato le informazioni a terzi, e ha aggiunto un particolare sulla sua personalità. "Sono un maniaco del controllo", le parole riportate dal quotidiano. Da dove nasce l'incessante curiosità nei confronti di politici e vip? Secondo chi lo frequenta - riporta La Repubblica - l'uomo è "impeccabile sul lavoro" ma allo stesso tempo "molto curioso".

Secondo altri si tratta di un uomo "introverso ma anche egocentrico" e anche po' "pettegolo". "Mi piacerebbe pensare che gli hanno hackerato il profilo. L'ho conosciuto come un gran lavoratore, uno stacanovista vero. Posso solo pensare che abbia avuto un momento di sbandamento", è l'opinione di un collega. Ma quasi 7mila accessi in oltre due anni non sembrano affatto compatibili con un semplice momento.

Il licenziamento da Intesa Sanpaolo

Le azioni di Coviello sono state giudicate non in linea con le procedure interne e la normativa di settore. Il tutto è emerso durante le ordinarie attività di controllo dovute da un istituto bancario.

Ha assunto un'importanza fondamentale il sistema progettato per individuare eventuali comportamenti anomali o a rischio, in particolare per quanto riguarda le consultazioni effettuate dai dipendenti della Banca autorizzati al trattamento dei dati della clientela. Nei confronti del dipendente sono subito scattate le iniziative disciplinari.

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