Chi è

Ilda Boccassini, detta «la rossa» o più malignamente «Bokassa», ha 62 anni e dal 2009 è il numero due della Procura di Milano. Il magistrato che nel 2004 chiese la condanna di Silvio Berlusconi a otto anni di reclusione nel processo Sme (il premier venne assolto) è nata a Napoli. Entrata nel pool di Mani pulite dopo l’uscita di Antonio Di Pietro, è stata più volte accusata dal Cav (numerosi gli esposti alla procura di Brescia e al Csm, tutti archiviati) di averlo perseguitato. Proprio durante il processo Sme Berlusconi la accusò di aver gettato «tonnellate di fango» su di lui e «sul Paese» con «teoremi senza prove». Lei replicò con altrettanta durezza parlando di «tonnellate di insinuazioni» nei suoi e nei confronti della procura e ripetendo le parole di Gianni Baget Bozzo che Berlusconi aveva sottoscritto: «Il fascismo non è stato nulla rispetto all’odiosa burocrazia togata rappresentata dai pm Colombo e Boccassini che saranno ricordati come giudici iniqui».

Alla procura di Milano da 30 anni tranne una parentesi a Caltanissetta per indagare sulle stragi di Capaci e via D’Amelio, si è occupata di Cosa nostra e le nuove Br. In quel periodo, era il 2007, sventò un attentato all’abitazione milanese di Berlusconi.

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