Chi è don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano

Parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, nel cuore del Parco Verde di Caivano, è noto come "il prete della Terra dei fuochi" o "il parroco anti-clan”

 Chi è don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano
00:00 00:00

"Il prete della Terra dei fuochi" o "il parroco anti-clan”. Così viene chiamato don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, nel cuore del Parco Verde di Caivano, noto per essersi speso contro i reati ambientali e per aver cercato di contrastare lo spaccio di droga delle cosche mafiose.

Settant'anni, originario di Frattaminore, don Maurizio preferisce definirsi "un povero prete di periferia. Non ho mai toccato una pistola. Le mie armi sono il Vangelo e la preghiera". Molto amato dalla comunità locale, è fortemente osteggiato dalle organizzazioni criminali che, fino all'emanazione del "Decreto Caivano", spadroneggiavano nel territorio e che ora continuano a temerlo e a prenderlo di mira.

Don Praticiello, che da giovane era stato infermiere, riceve la vocazione dopo un incontro con padre francescano e diventa prete da adulto, dopo essersi iscritto in Teologia all'età di 30 anni. Il vescovo della diocesi di Aversa, in provincia di Caserta, lo manda a Caivano dopo con le sue omelie domenicali e la sua attività pastorale diventa bersaglio della criminalità che opera al Parco Verde, una frazione degradata di 50mila abitanti nata dopo il terremoto del 1980 che diventa subito terreno fertile per la camorra. Un luogo dove lo Stato non riesce nemmeno a entrare. Ebbene, proprio in questa terra che sembra dimenticata da Dio e dagli uomini, don Patriciello riesce a coinvolgere un numero sempre maggiore di fedeli che lo seguono nelle sue battaglie contro i roghi di rifiuti nelle campagne della Terra dei fuochi, ma non solo.

"Ho appena firmato il mio testamento", dirà nel marzo del 2022 dopo l’ennesimo atto intimidatorio nei suoi confronti. Viene messo sotto scorta e alcune auto delle forze dell’ordine presidiano costantemente la sua parrocchia. Dei politici dirà di "aver conosciuto Renzi e Conte ma solo la Meloni ha messo veramente le mani nei nostri problemi", attirandosi così varie antipatie dalla sinistra che fino a quel momento lo aveva sempre sostenuto. "De Luca (il presidente della Regione uscente, ndr) ha fatto ben poco per noi", dirà il noto prete di strada. Don Patriciello, invece, riconosce al governo Meloni i risultati raggiunti col decreto Caivano, emanato a seguito delle violenze subite dalle cuginette di 12 e 13 anni.

Nel 2024, quando l'esecutivo attua gli sgomberi nel Parco Verde, è costretto a ripararsi nella sua parrocchia per sfuggire all'ira delle famiglie che venivano sfrattate.

"Quel che abbiamo realizzato a Caivano dimostra che non esistono più zone franche in questo Paese", fu il refrain di Giorgia Meloni, ma, come scrive Il Corriere della Sera, con la sparatoria di ieri e l'atto intimidatorio di oggi nei confronti del sacerdote, i clan stanno provando a rialzare la testa.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica