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"Ci sto pensando". Nel caos di Bari spunta un nuovo nome per la sinistra: ecco chi è

Su Nicola Colaianni, ex magistrato e parlamentare del centrosinistra, si sta lavorando per superare la divisione tra i sostenitori di Michele Laforgia e quelli di Vito Leccese: accetterà l'offerta della candidatura a sindaco?

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Sulla strada tortuosa e tutta in salita verso le elezioni comunali di Bari, che la sinistra fino a un mese fa pensava di avere in tasca, adesso spunta un nuovo nome che potrebbe mettere tutti d'accordo nel campo largo: Nicola Colaianni. La tensione è ancora altissima dopo lo strappo operato da Giuseppe Conte alla vigilia della primarie di coalizione che si sarebbero dovute svolgere la scorsa domenica per scegliere chi tra Vito Leccese e Michele Laforgia avrebbe vinto la sfida per diventare il prossimo candidato sindaco dell'intera coalizione del centrosinistra. In tutto questo ci si è messa anche un'altra inchiesta giudiziaria contro il Partito Democratico locale che ha portato da una parta alle dimissioni dell'assessora regionale grillina per dare un segnale sul "fare pulizia" nel territorio e dall'altra uno scontro frontale tra la segretaria nazionale dem, Elly Schlein, e il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Ora, tuttavia, nel caos generela che non sembra vedere la parola "fine" a breve spunta uno spiraglio nella scelta del candidato a primo cittadino di Bari per il centrosinistra. Il nome nuovo di Colaianni sarebbe infatti la soluzione gradita sia per sostenitori del penalista Laforgia (sostenuto da associazioni e Movimento Cinque Stelle) sia dai supporter si Leccese (Pd, Verdi, liste civiche). "Effettivamente mi è stata chiesta la disponibilità da Nichi Vendola che aveva in questo senso il mandato esplorativo sia di Laforgia sia di Leccese", ammette Colaianni. Il quale però non si sbilancia ancora, anche se aggiunge: "In linea di massima c'è una mia disponibilità, ci sto pensando e sarei orientato ad accettare".

Ex parlamentare del centrosinistra, componente della commissione giustizia, docente universitario, Colaianni è stato anche per quattro anni (dal 2008 al 2012) avvocato coordinatore della Regione Puglia. Fatto sta che in proprio in zona Cesarini - esattamente come era avvenuto a marzo in vista delle elezioni regionali in Basilicata in programma tra otto giorno - in lui sono riposte le speranze del centrosinistra per riuscire a marciare compatto alle elezioni amministrativa dopo il marasma provocata dalla scelta del leader pentastellato di non fare disputate le primarie, con tanto di risposta più che piccata da parte della Schlein, la quale in piazza a Bari aveva criticato l'ex presidente del Consiglio dicendo che in questo modo favoriva la destra.

Non si sa come andrà esattamente a finire: se in maniera positiva oppure con un bis dell'incredibile caso lucano. Comunque sia, rimane il fatto la trattativa sulla via della candidatura unitaria rimane laboriosa. Ma uno spiraglio c'è lo stesso. Non a caso Laforgia non chiude all'ipotesi di Colaianni. Al contrario, secondo il penalista il suo profilo "non è in discussione, è notoriamente vicino - precisa - alla mia sensibilità e alla nostra cultura giuridica e politica. Ma - puntualizza Laforgia - la decisione spetta, come ho detto, prima alla Convenzione e al Movimento Cinque Stelle, che sostengono la mia candidatura e solo alla fine a me".

Chissà come proseguirà la "serie tv" pugliese: il centrodestra, intanto, attende con i popcorn dopo l'ufficialità della candidatura di Fabio Romito.

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