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"Ci vedranno arrivare...". Adesso la base dem sferza la Schlein

Dopo la débâcle delle elezioni amministrative nel Partito democratico si moltiplicano i malumori. La base dem attacca Schlein mentre un esponente bonacciniano ironizza: "Ci vedranno arrivare"

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È ufficialmente partito l’assedio al fortino Schlein. La segretaria dem, dopo appena tre mesi dalla sua elezione, deve fare i conti con l’offensiva politica della base dem. Più passano le ore e più si moltiplicano gli attacchi al veleno nei confronti di Elly Schlein e del suo “cerchio magico” emiliano. A finire sotto accusa non sono solo le ricette massimaliste ventilate dalla segretaria ma soprattutto il metodo adottato dal nuovo organigramma dem. La mancanza di collegialità nel processo decisionale, l’assenza mediatica e comunicativa targata Elly, la ricerca di una vocazione minoritaria e non solo. Insomma, tutte le contraddizioni del “nuovo corso” dem stanno venendo a galla. E dalla base del partito i malumori sono sempre più comuni.

La base dem attacca Schlein

“Ci vedranno arrivare”. La frase ironica, ripresa dal Corriere della Sera, arriva da un maggiorente delle truppe di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna ed ex sfidante di Elly Schlein. La dichiarazione dell’esponente dem, difficile sostenere il contrario, riprende il primo discorso della neo segretaria dem. Quel “non ci hanno visto arrivare”, pronunciato a margine della vittoria, viene in questo caso parafrasato per annunciare il contrario. Elly Schlein, questa volta, li vedrà arrivare uno ad uno. Gli esponenti delusi, le correnti riformiste e i tanti fuoriusciti dal Pd sono tutti seduti lungo la riva del fiume, in attesa di veder passare il cadavere politico della nuova squadra dem.

La missione logoramento, a dire la verità, era già iniziata. Dopo l’esodo di alcuni esponenti riformisti dem, la strada per la giovane segretaria è sempre stata in salita. Solo negli ultimi giorni i mal di pancia interni al partito si sono moltiplicati. Si fa trovare molto poco, bisogna sempre inseguirla e per sapere qual è la linea del partito dobbiamo solo guardare i social e aspettare un segnale", confidavano pochi giorni nel Pd emiliano-romagnolo. Ancora più esplicito l’attacco dell’ex sindaco dem di Palermo, Leoluca Orlando. “Se Schlein non si da una mossa – spiegava il primo cittadino a La Repubblica – interrogandosi sull’adeguatezza dei dirigenti che la rappresentano, rischia di vedere il Pd un partito cannibale, che divora l’entusiasmo delle primarie dem”.

Tutte le contraddizioni dem

I dissidi interni sul metodo utilizzato dalla nuova segretaria, inutile nascondersi dietro un dito, nascono da differenze politiche incolmabili. L’ultima settimana, da questo punto di vista, è un esempio perfetto per registrare tutte le contraddizioni del nuovo corso Pd. Il voto sul regolamento Asap, la proposta di legge per la produzione armi e munizioni per Kiev, ha spaccato i dem in astenuti, favorevoli e contrari. L’ennesima figuraccia, questa volta al Parlamento europeo, del Pd targato Schlein. Le ambiguità sul conflitto russo-ucraino vanno di pari passo con le enormi difficoltà nazionali. La débâcle delle amministrative è sintomatica del periodo nero del Pd, costretto a inseguire il Movimento 5stelle sui contenuti e Giuseppe Conte nelle piazze.

Da qui alle prossima elezioni Europee, fissate per giugno 2024, tutti i nodi dovranno essere sciolti.

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