il commento 2 Imbranate al volante? Leggenda da salvare

di Tony Damascelli

La Fiat ha offerto in omaggio, soltanto per ieri, i sensori per il parcheggio, a chi avesse acquistato un'autovettura dell'azienda. Immediatamente sono stati segnalati tumulti in quota rosa, tra una mimosa e un "l'utero e mio e lo gestisco io" la proposta torinese è stata presa come un insulto, una provocazione becera, un'insinuazione volgare a come le donne usino l'automobile e tutto quello che sta attorno o nei pressi della medesima. Tanto che alla fine l'azienda ha ritirato l'offerta: «Eppure pensavamo che fosse gradita». Donna al volante pericolo del passante, la battuta dei favolosi anni sessanta, è roba da maschilisti schifosi e medioevali, sui vari siti si moltiplicano proteste, insulti, inviti al boicottaggio del marchio, mai più una Fiat in vita loro, abbasso Marchionne e tutto il resto del Lingotto. Roba da matti. Ma lasciateci almeno i luoghi comuni, quelli che guidano con il cappello, la Nsu Prinz, la Duna, le donne che non sanno parcheggiare, quelli che si guardano allo specchietto dieci minuti prima di mettere in moto, quelli con il magnete sul cruscotto "papà vai piano", gli altri con l'arbre magique o il cagnolino con la testa semovente, tutta roba di repertorio da bagaglino. Ma una volta tanto Fiat aveva fatto una cosa intelligente per i clienti, al posto dei tappetini e dei buoni sconto sul tagliando, avevano regalato qualcosa di veramente utile. Eventualmente a ribellarsi avrebbero dovuto essere i carrozzieri: ma come? ci volete togliere il lavoro, più sensori e meno ammaccature? Ma anche in questo caso è meglio non scherzare, altrimenti le mimose si arrabbiano. Sta di fatto che in molti avevano approfittato del benefit gratuito.

Tutto questo proprio nel giorno in cui Fiat ha raggiunto l'accordo sul contratto con un aumento valido per ottantamila lavoratori del gruppo e il titolo ha fatto un balzo forte in Borsa. E senza sbattere. Grazie al sensore.

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