Il commissario Veltroni raccoglie prove su Pasolini

A quanto pare a sinistra non ci sono solo pm che diventano politici, ma anche politici che si riscoprono pm. È il caso di Walter Veltroni (nella foto) che, a 38 anni di distanza dalla morte di Pier Paolo Pasolini, in un'intervista all'Huffington Post, non solo afferma che presto si arriverà alla verità sulla vicenda (non si capisce bene su quali basi), ma addirittura si lancia nel tratteggiare un profilo psicologico dell'assassino Pino Pelosi. «Posso ragionevolmente dire che Pelosi non era solo quella sera, spiega. C'è un'altra storia rispetto a quella raccontata. Io ho conosciuto Pelosi, è una persona fragile, di cui si sono approfittati. Ha detto delle cose su persone morte, ma ha paura di fare i nomi di quelle ancora vive che erano con lui quella notte». Non solo: Veltroni fornisce anche la sua versione dei fatti.

«Non credo alla regia occulta nell'omicidio, ma credo a una regia efficace sul versante depistaggio». Evidentemente, tra i suoi tanti interessi fra cui l'Africa, il cinema e il basket, l'ex segretario del Pd trova anche il tempo di fare il detective.NP

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