Congelati i senatori a vita «Vediamo prima i loro meriti»

La senatrice a vita Elena Cattaneo non ha trovato il tempo di allegare un documento di cittadinanza valido, requisito formale richiesto per la convalida della sua nomina, solo un'autocertificazione. Il regolamento della «Giunta per le elezioni», organo parlamentare che convalida la designazione di deputati e senatori (anche quelli a vita), prevede che si verifichi la «regolarità formale» della nomina, e quindi i anche i documenti anagrafici e di cittadinanza, ma non solo quelli. C'è un secondo tipo di verifica, che non entra nel merito della designazione dei senatori (spetta solo al presidente della Repubblica), ma riguarda la «sussistenza dei titoli di ammissione - si legge all'articolo 19 del regolamento - e dei requisiti indicati nel decreto presidenziale di nomina». Il Parlamento insomma può, anzi deve, verificare che le personalità scelte dal capo dello Stato come degni dello scranno a vita per aver «illustrato la Patria» grazie ad «altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario», abbiano effettivamente queste caratteristiche (non si è mai verificato, ma la Giunta potrebbe teoricamente non convalidare la designazione presidenziale).
È su questo secondo grado di indagine, previsto dalle regole per la convalida dei nuovi quattro senatori a vita, che i rappresentanti di Forza italia in Giunta, i senatori Alberti Casellati e Malan, hanno chiesto il rinvio del voto di convalida, in attesa di un «supplemento di documentazione» per verificare se sussistano i requisiti per confermare come senatori a vita Carlo Rubbia, Claudio Abbado (che ha deciso di devolvere il suo emolumento alla scuola di Musica di Fiesole per finanziare borse di studio), Elena Cattaneo e Renzo Piano, nominati da Napolitano a fine agosto. I documenti pervenuti alla Giunta finora (il decreto di nomina, i dati anagrafici e un curriculum) non sono considerati sufficienti dai senatori di Fi: «Pur rispettando il Capo dello Stato e i quattro nominati - spiegano Casellati e Malan -, dalle carte trasmesse alla Giunta non sono emersi elementi sufficienti ad identificare gli “altissimi meriti scientifici” della Prof. Cattaneo né gli “altissimi meriti sociali” attribuiti a tutti e quattro». I maggiori dubbi riguardano la Cattaneo: «Con tutto il rispetto - dice la senatrice Casellati - della professoressa Cattaneo ho visto un curriculum dove si dice che studia da vent'anni una particolare malattia genetica. La Costituzione parla di “altissimi meriti” in campo scientifico, vorremmo capire come sono stati individuati nel caso della professoressa».
Dietro i dubbi di Fi c'è anche il rilievo critico sulle scarse presenze dei senatori a vita in questi primi tre mesi, tranne che al voto sulla decadenza di Berlusconi che li ha visti tutti e quattro presenti (Gasparri parla di «scelte opinabili sotto il profilo del pluralismo delle provenienze»). Ai berlusconiani si aggiunge la Lega nord, che con la sua senatrice in Giunta Erika Stefani annuncia il voto contro la convalida dei quattro senatori a vita. Di più fa il senatore leghista Stefano Candiani, che con un ddl (sottoscritto anche da parlamentari del centrodestra) propone l'abolizione dei senatori a vita. Si realizza anche un'inedita convergenza con il M5S, che si associa alla richiesta di rinvio e chiede «che si rispetti il dettato regolamentare che prevede la verifica del possesso dei requisiti».

Il Pd fa quadrato sui senatori a vita, e il presidente vendoliano della Giunta fa capire che la richiesta non avrà effetti: «Nessun rinvio, stiamo rispettando il regolamento. La prossima settimana farò come relatore una proposta che poi verrà messa ai voti». E i numeri in Giunta non promettono grandi sorprese.

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