"Conte deve rispettarci", "Buffonate". Volano gli stracci tra Pd e M5S

La dem Picierno attacca il presidente dei 5S sul caso Ricci: "Da avvocato del popolo a capo del tribunale del popolo". La replica di Appendino: "Mistificazione politica"

"Conte deve rispettarci", "Buffonate". Volano gli stracci tra Pd e M5S
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Le indagini stanno terremotando il centrosinistra, e anche gli equilibri della coalizione sono fortemente in bilico. Soprattutto perché Giuseppe Conte ha colto la palla al balzo per rilanciare un vecchio dogma: il Movimento 5 Stelle è l'unico partito completamente puro e trasparente che ha l'obbligo di sorvegliare sull'onestà degli altri. E così il sostegno nelle Marche a Matteo Ricci, a cui è arrivato un avviso di garanzia sul caso Affidopoli, rischia di essere ritirato: il presidente del M5S vuole prima vedere le carte e attendere cosa emergerà dagli interrogatori di garanzia del 30 e 31 luglio. Un atteggiamento da censore che ha indispettito più di qualcuno all'interno del Partito democratico, che ora ha alzato la voce e ha chiesto rispetto.

A sbottare è stata Pina Picierno, che ha affidato al suo profilo X lo sfogo per la condotta di Conte da commissario prefettizio. "Da 'avvocato del popolo' a capo del tribunale del popolo: Conte pretende di 'leggere le carte' sull’inchiesta che coinvolge Matteo Ricci e poi di emettere la sua personale sentenza", ha scritto la vicepresidente del Parlamento europeo ed eurodeputata del Pd. Che ha puntato il dito contro il "giustizialismo a corrente alternata" tipico dei 5 Stelle.

Picierno ha rivolto gli occhi al passato e ha ricordato che il Movimento farebbe bene a guardare in casa propria prima di farsi paladino della giustizia: "Difese Appendino da una condanna, ora si abbatte su un amministratore specchiato e stimato come Ricci". Il riferimento è alla condanna per l'ex sindaco di Torino sugli incidenti avvenuti in piazza San Carlo il 3 giugno 2017, in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Perciò l'eurodeputata dem ha ribadito che nessuno può autonominarsi giudice perché convinto di una propria (presunta) superiorità morale. "Serietà, per favore: gli amministratori e i candidati del Partito democratico meritano rispetto", è stata la stoccata finale.

All'intervento durissimo di Picierno è seguita la replica stizzita di Chiara Appendino, chiamata in causa dalla frecciatina dell'esponente del Pd, che ha denunciato la "mistificazione politica" e ha respinto al mittente il tentativo di utilizzare "strumentalmente" il suo nome per relativizzare tutto il discorso: "Il mio caso lo conoscono tutti: una condanna per responsabilità oggettiva, che ha aperto un ampio dibattito sul perimetro delle responsabilità dei sindaci". E quanto al moralismo, ha rivendicato con orgoglio che sulle questioni etiche c'è una profonda differenza: "Se per difendere un collega di partito serve riscrivere la storia, il problema non è la mia condanna, ma il tuo concetto di serietà.

Le buffonate lasciamole alla destra". Conte vuole vedere le carte, tra Picierno e Appendino volano gli stracci. Gli animi sono bollenti, i nervi sono tesi, ma in tutto ciò Elly Schlein si rifugia in un imbarazzante silenzio.

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