Interni

Conte prepara la stangata: vuole i soldi di Di Maio & Co.

Si va verso un nuovo regolamento per il trattamento di fine mandato: nel mirino finiscono deputati e senatori non più iscritti al Movimento

Conte prepara la stangata: vuole i soldi di Di Maio & Co.

Una sorta di "guerra" per i soldi degli ex. È quella che starebbe per mettere in azione Giuseppe Conte, che starebbe valutando la possibilità di mettere nero su bianco una serie di nuove regole che riguarda anche l'assegno di solidarietà (noto come trattamento di fine mandato). Stando a quanto appreso e riferito da La Repubblica, nelle bozze sarebbe spuntata nello specifico una clausola che interesserebbe deputati e senatori che non risultano essere più iscritti al Movimento. Il trattamento economico degli ex si preparerebbe dunque a essere rivisto.

La stangata sugli ex

La differenza potrebbe riguardare chi ha deciso di abbandonare la scialuppa del M5S. Infatti ci sarebbe una clausola che tira in ballo coloro che non sono più iscritti, che sarebbero chiamati a sborsare il Tfr sulla base delle vecchie regole. Si tratterebbe di un conto molto salato, una stangata: potrebbero trattenere solo 15mila euro e restituire tutto il resto, ovvero ben 30mila euro. Ci sarebbero delle "azioni di recupero" per chi non dovesse provvedere al saldo.

I soldi degli ex avrebbero la funzione di portare acqua al mulino all'attuale corso del Movimento, che può contare su numeri di rappresentanza parlamentare assai ridimensionati rispetto alle scorse legislature. Potrebbero quindi essere coinvolti, tra gli altri, l'ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio e Lucia Azzolina. In sostanza anche la truppa che ha voltato le spalle ai grillini per approdare a Impegno Civico.

L'auto-condono

Invece ai fedelissimi che sono ancora iscritti potrebbe essere riconosciuta l'opzione di restituire solo un importo modesto. Tra i vertici del Movimento 5 Stelle sta circolando l'ipotesi di "scontare" dell'80% la restituzione dell'assegno di fine mandato. Si sta ragionando su un taglio corposo, cioè chiedere indietro il 20% della liquidazione spettante agli uscenti. Dagli ambienti grillini viene fatto notare che si tratta ancora di regole da limare, ma la sensazione è che si proceda spediti verso una batteria di novità rispetto al passato.

Comunque una eventuale sforbiciata dovrebbe prima passare il vaglio del Comitato di garanzia composto da Roberto Fico, Virginia Raggi e Laura Bottici.

Nel codice etico del Movimento viene stabilito che ciascun parlamentare italiano, europeo e consigliere regionale eletto dopo essersi presentato sotto il simbolo grillino debba "rinunciare ad ogni trattamento pensionistico privilegiato e all'assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi".

Commenti