Dopo mesi di silenzio Giuseppe Conte parla del caso Hannoun, ritenuto il vertice della cupola di Hamas in Italia. Scarica Mohammad Hannoun alla sua maniera, ma soprattutto attacca Il Giornale che da mesi chiede chiarimenti: “Loro pensano di pulirsi la coscienza in questo modo? Loro pensano di strumentalizzare e infangare la battaglia giusta combattuta da tantissimi, anche i giovanissimi, che si sono avvicinati alla politica perché hanno avuto gridare il loro no a un genocidio in corso. Non ci riusciranno mai".
Ma perché non entra nel merito degli incontri dei suoi parlamentari con il giordano? Stefania Ascari, Gaetano Pedullà, Roberto Fico e Giuseppe Conte stesso con lo storico braccio destro di Hannoun, Sulaiman Hijazi. Al centro dell’inchiesta c’è l’associazione di Hannoun, la Abspp, accusata di aver raccolto milioni e milioni di euro da destinare ad Hamas e la sua deputata Ascari ha chiesto donazioni proprio per loro.
Lo ha fatto tramite post e video in cui venivano allegate le coordinate bancarie, ed è partita con la medesima associazione in Libano, Siria e Sud della Turchia.
Non dovrebbe dare spiegazioni su questo invece di accusare chi fa emergere la realtà dei fatti invece di accusare dicendo che “adesso cercano di infangarci”? Dice che “noi che siamo sempre contro qualsiasi forma di violenza, siamo sempre contro qualsiasi terrorismo, ci accusano di essere stati complici, di aver voluto favorire in qualche modo il finanziamento di Hamas”. Lo dicono i fatti: una sua parlamentare ha chiesto donazioni per un’associazione oggi sotto indagine per aver finanziato Hamas.