La disfatta della sinistra in occasione delle recenti elezioni amministrative avrebbe dovuto quantomeno portare a un ragionamento, magari rivedendo le ricette politiche che evidentemente non piacciono agli italiani. E invece no: il fronte rosso continua a parlare di altre tasse, senza preoccuparsi minimamente di mettere mano alla propria strategia politica. La figuraccia alle Comunali viene così trascurata, messa in secondo piano pur di continuare a portare avanti l'ormai noto copione che spaventa i cittadini.
Non si è tirato indietro Giuseppe Conte, che ha accusato il governo di occuparsi di rave party piuttosto che prendere di petto altre problematiche. Pura propaganda: il provvedimento contro le manifestazioni illegali risale alle prime settimane di vita del governo, che poi ha partorito altri decreti importanti tra cui quello che prevede aumenti in busta paga a favore dei lavoratori. Ovviamente non potevano mancare le solite parole piene di retorica, già sentite e che provocano una certa noia.
Il presidente del Movimento 5 Stelle, intervenuto nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, ha rinnovato l'invito all'esecutivo di centrodestra: tassare gli extraprofitti. La domanda sorge spontanea: la sinistra conosce altri interventi che non prevedano di mettere le mani nelle tasche degli italiani? "Non chiediamo di sconvolgere le regole del mercato, non andiamo contro le imprese", ha messo le mani avanti. Per poi chiedere di prelevare da profitti ingenti per redistribuirli.
Nel mirino di Conte ci sono dunque le imprese che fatturano in modo extra-ordinario. A suo giudizio si tratterebbe di un'operazione "necessaria dal punto di vista economico, morale e sociale", visto che quando si vengono a creare forti squilibri del mercato per effetto di emergenze "molti cittadini si impoveriscono ma ci sono imprese che fatturano in modo stra-ordinario, extra-ordinario".
Forse il presidente del M5S ha dimenticato la polemica dell'anno scorso sulla tanto discussa norma sugli extraprofitti delle società energetiche: molte associazioni di categoria avevano fin da subito sottolineato il pericolo di effetti negativi ai danni soprattutto delle imprese familiari e di piccola dimensione. Perché lo Stato dovrebbe tassare una parte già gravata da imposta? La fissa rossa per le tasse è una costante nel panorama politico del nostro Paese.
Nella recita della sinistra non manca mai neanche la parola "redistribuzione", dietro cui si nascondono per ammantare il pallino della patrimoniale. Più tasse, stangata sugli italiani.
Che sia la riforma del catasto o l'aumento delle imposte sulle rendite finanziarie e immobiliari, l'ossessione è sempre la stessa: vecchi slogan di chi ha come unica soluzione quella di aumentare le tasse. A sinistra giocano con le parole, ma gli italiani hanno capito il trucchetto e in gran parte - non fidandosi della proposta rossa - hanno bocciato l'idea di un marxismo 4.0.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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