"Scelta arrogante": ora Landini vuol dettare i tempi al governo

In vista del Consiglio dei ministri del 1 maggio, Meloni ha convocato i sindacati domenica 30 aprile ma la Cgil protesta: "offesa convocare un Cdm il giorno della festa dei lavoratori"

"Scelta arrogante": ora Landini vuol dettare i tempi al governo

I sindacati italiani non sono certo noti per essere propositivi, anzi. E da quando è salito a palazzo Chigi un governo di centrodestra, questa caratteristica è ancora più marcata ed evidente nei loro comportamenti. Sono sempre lì, pronti a contestare le scelte dell'esecutivo ma sono incapaci di avanzare proposte che siano attuabili. E qualunque decisione prenda il governo di Giorgia Meloni in merito alle politiche del lavoro, esiste la certezza quasi matematica di una dichiarazione contraria a stretto giro da parte dei sindacati, in particolare della Cgil capeggiata da Maurizio Landini. L'ennesima, evidente, dimostrazione è arrivata poco fa, con la lamentela del segretario del sindacato rosso per la convocazione domenicale da parte dell'esecutivo.

"Trovo un po' singolare che non ci sia stata in questi mesi possibilità di discutere con noi di nulla e poi siamo convocati domenica sera per spiegarci quello che faranno il giorno dopo al Consiglio dei ministri. Non è questo il metodo rispettoso di confrontarsi con le organizzazioni sindacali", ha dichiarato il segretario della Cgil, che poi ha aggiunto: "C'è bisogno di dare risposte alle problematiche dei lavoratori. Valuteremo e giudicheremo quello che ci sarà detto". Queste le sue dichiarazioni durante il programma "Le parole" in onda su Rai Tre, durante il quale ha confermato anche la proclamazione di "tre grandi manifestazioni interregionali" perché "pensiamo che ci sia bisogno di cambiare la politica economica, sociale e affrontare problemi come i salari troppo bassi, la troppa precarietà e la troppa diseguaglianza".

Ma Maurizio Landini ha avuto di che lamentarsi anche per la convocazione dello stesso Cdm per lunedì 1 maggio. "Io considero un atto un po' di arroganza e offesa, convocare un Cdm il giorno della festa delle lavoratrici e dei lavoratori. Per pensare ai lavoratori hanno tempo 364 giorni l'anno, non capisco perché proprio il primo maggio dovrebbero fare un Consiglio dei ministri", ha dichiarato il segretario della Cgil.

Qualunque decisione possa prendere Meloni o il suo esecutivo, da parte di questi sindacati troverà sempre un muro di polemiche e di critiche senza propositi e senza una vera volontà di confronto ma solo una pretesa di vedere riconosciute le proprie ragioni.

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