Una lezione morale alla Francia in seguito alle reazioni scomposte all'indirizzo dell'Italia per la vicenda Ocean Viking. È quella che il generale Antonio Li Gobbi ha deciso di impartire a Parigi, che da tempo si diletta nel prendere di mira il nostro Paese e lanciare avvertimenti dai toni minacciosi. L'ex comandante del Genio ha deciso di restituire indietro la medaglia concessa dal ministero della Difesa francese nel 1996 per la sua attività in Bosnia Erzegovina. Un segnale di protesta per i recenti attacchi di Parigi.
Li Gobbi ha ricevuto la decorazione per un'operazione in Bosnia nel 1995-1996. All'epoca era colonnello e faceva parte di una missione guidata dal generale Dell'Aglio, "mandata in avanscoperta nel dicembre 1995 per prendere contatti col comando francese già presente nell'area e preparare una missione Nato della Divisione Multinazionale Sud-Est". Al termine dell'operazione aveva ricevuto due medaglie: dall'Italia la Croce d'Argento al Merito dell'Esercito e dalla Francia la Medaille de Bronze de la Défense Nationale.
Ma nelle ultime ore il generale ha deciso di compiere un gesto fortemente simbolico contro quello che ha definito essere un atteggiamento "offensivo" nei confronti dell'Italia da parte della Francia che appare "difficile" da accettare. E ha fatto notare che se una reazione del genere fosse stata intrapresa ad esempio da un paese scandinavo, "con cui abbiamo molti meno punti in comune" rispetto a Parigi, allora "sarebbe stato percepito in maniera meno grave".
Così Li Gobbi ha inviato una raccomandata all'ambasciata francese a Roma per restituire sia la medaglia sia l'annesso diploma firmato dall'allora ministro della Difesa francese Charles Millon. La scelta è stata dettata dalle ultime prese di posizione del governo francese sull'Italia, bollate come "ingiustificate e pretestuose". Per conoscenza la lettera è stata inviata anche alla Direzione generale del Personale militare dell'Esercito italiano. "Non considero dignitoso per me, come italiano e come soldato, continuare a fregiarmi di tale decorazione", ha spiegato.
Il generale, intervistato da Libero, si è espresso anche sulla questione immigrazione che è finita al centro delle ultime polemiche politiche a livello internazionale. A suo giudizio il "caso pretestuoso" montato da Parigi trova ragioni di politica interna. Anche per questo motivo ritiene che non sia accettabile il tentativo della Francia di "mettersi in cattedra come una maestrina dell'800 e additare l'Italia al ludibrio dell'Europa".
Le tensioni sono nate sul caso della nave Ocean Viking, che alla fine ha attraccato al porto di Tolone. Il mancato sbarco in Italia ha mandato su tutte le furie la Francia, che ha propinato una sferzata dopo l'altra contro l'Italia. La minaccia di ritorsioni è stata inaugurata con lo stop all'accoglienza di 3.500 rifugiati e l'appello ad altri Paesi europei a sospendere l'accoglienza dei profughi attualmente in Italia. E sul tavolo restano altri avvertimenti a muso duro.
Infine Li Gobbi ha fatto un'osservazione sullo stato dei rapporti tra i partiti del nostro Parlamento.
Ha posto l'attenzione sul fatto che in altri Paesi "governo e opposizione si mostrano uniti" per supportare gli interessi nazionali in caso di confronto verso l'esterno. Invece in Italia il concetto di "Il mio paese, giusto o sbagliato" non viene promosso e si finisce in una "miope bagarre per bassi interessi di bottega elettorale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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